Il Social Forum Mondiale di Tunisi riparte dall'acqua: il 25 marzo, con un giorno di anticipo sulla manifestazione di apertura, decine di organizzazioni da tutto il mondo si sono incontrate per il Water Justice Day nella storica università della capitale dove si tiene una particolare sezione del Forum: "Scienza e democrazia". Incontri pensati per un'integrazione tra scienziati, studiosi, ricercatori e attivisti. La giornata dedicata all'acqua e ai tanti temi che vi ruotano attorno dalla finanziarizzaizone dei beni comuni, al water grabbing, dai conflitti legati all'accesso alle risorse idriche ai cambiamenti climatici, pur partecipata, ha scontato il fatto di essere rimasta a un ibrido tra un incontro di addetti ai lavori e un momento aperto per la celebrazione della giornata internazionale dell'acqua. In questo contesto si è dato maggiore spazio alle buone pratiche di tutto il mondo tra cui la gestione comunitaria messa in atto in alcune comunità cilene, e la lotta del Comitato senegalese dell'acqua che sta dando battaglia al nuovo piano strutturale governativo che di fatto azzera le tariffe sociali ed esclude gran parte della popolazione dall'utilizzo delle risorse idriche.
Sono mancate invece le decisioni operative e i dibattiti su temi cruciali sono stati rimandati a un lavoro che la rete di movimenti mondiale dovrà portare avanti nel prossimo futuro per arrivare a valutare e presentare proposte concrete. Tra queste quella portata a Tunisi dal Comitato italiano del Contratto Mondiale dell'acqua su una Autorità Mondiale dell'acqua sotto l'egida dell'ONU, rimandata a un maggiore approfondimento e verifica. L'Autorità, nell'ottica dei promotori, risponde alla necessità di ridefinizione di una nuova governance mondiale che sia in grado di contrastare l'avvio dei percorsi di monetarizzazione e di finanziarizzazione delle risorse idriche e dei beni della natura (cibo, terra) sottraendola al monopolio delle imprese private e alla necessità di rendere obbligatorio la concretizzazione della risoluzione ONU del luglio 2012 che ha riconosciuto il diritto all'acqua come diritto umano.
La posizione comune che emerge da questo ulteriore incontro, in occasione dell'anno internazionale della cooperazione per le risorse idriche e in vista del Forum Mondiale dell'acqua del 2015, ribadisce infatti la mobilitazione e la sfida dei movimenti dell'acqua contro l'approccio promosso dalle principali imprese transnazionali private e dai principali portatori di interesse, orientati a far affermare entro il 2015 la monetarizzazione delle risorse idriche e del ciclo dell'acqua, come premessa per avviare strumenti finanziari di speculazione.
In presenza di questa nuova sfida si assiste ad una assenza di orientamenti da parte delle istituzioni Internazionali, di quelle Multilaterali e dei singoli Stati/nazione, mentre l'azione di advocacy condotta dalle imprese Multinazionali sembra influenzare sempre di più le proposte ed i piani di azione delle stesse Agenzie internazionali. I Movimenti dell'acqua invece, e lo ribadiscono qui a Tunisi, non possono accettare che il futuro dei beni comuni ed in particolare dell'acqua, sia affidato al mercato ed alle imprese multinazionali attraverso il rilancio del partenariato pubblico privato anche sul piano della gestione ambientale e degli usi produttivi dopo quella già praticata da diversi anni in varie pari del mondo a livello gestione del servizio idrico per uso umano.
Cospe