Lo prevede il decreto legge del governo che detta “Disposizioni in materia sanitaria”, pubblicato in GU, entrato in vigore oggi secondo il quale gli ospedali psichiatrici giudiziari dovranno chiudere il 1° aprile 2014. Lo stesso Dl stabilisce che i trattamenti con le staminali, possano essere utilizzati solo in strutture pubbliche.
27 MAR - Gli Ospedali psichiatrici giudiziari, hanno una data certa per la chiusura il 1 aprile del 2014. La proroga ha cui hanno lavorato i tecnici dei ministeri e delle regioni alla fine è stata accolta e così slitta ulteriormente di un anno il superamento di queste strutture. D’altronde né i ministeri né le regioni erano pronte per fine marzo, secondo quanto previsto dal decreto-legge 22 dicembre 2011, n. 211, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio 2012, n. 9.
Quest’anno in più però, secondo quanto prevede il decreto legge 25 marzo 2013, n. 24 “Disposizioni in materia sanitaria”, pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale, deve essere realmente usato dalle regioni per provvedere alla realizzazione di percorsi terapeutico riabilitativi, a favorire l’adozione di misure alternative all’internamento negli Opg ma anche a creare, potenziando i servizi di salute mentale sul territorio, nuove strutture. E infatti il decreto del governo chiede alle regioni che queste, entro il 15 maggio 2013, presentino un programma in cui spiegano come far fronte alla situazione.
Se le regioni non si conformano a quanto previsto “il Governo, in attuazione dell’articolo 120 della Costituzione e nel rispetto dell'articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131, provvede in via sostitutiva al fine di assicurare piena esecuzione a quanto previsto dal comma 4. Nel caso di ricorso alla predetta procedura il Consiglio dei Ministri, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nomina commissario la stessa persona per tutte le regioni per le quali si rendono necessari gli interventi sostitutivi”.
Il decreto stabilisce che il ministro della Salute “entro il 31 maggio 2013, riferisce, alle Commissioni parlamentari competenti, sugli interventi recati dal programma presentato dalle Regioni”. Alle spese derivanti dalla proroga si farà fronte con una quota del riparto già previsto per la chiusura delle strutture di 4,5 milioni per il 2013 e 1,5 milioni per il 2014.
L’articolo 2 del decreto interviene sull’impiego di “medicinali per terapie avanzate preparati su base non ripetitiva e impiego terapeutico dei medicinali sottoposti a sperimentazione clinica”
Le terapie avanzate “preparate su base non ripetitiva e impiego terapeutico dei medicinali sottoposti a sperimentazione clinica” devono essere svolte “esclusivamente in un ospedale pubblico, clinica universitaria o istituto di ricovero e cura a carattere scientifico”.
Sono l’Aifa, e l'Istituto superiore di sanità coadiuvato anche dal Centro nazionale trapianti che raccolgono e valutano i dati clinici sull’esito e sugli eventi avversi dei trattamenti effettuati con tali medicinali.