Nato nel 2000 a Porto Alegre, il Forum fa tappa per la terza volta in Africa. Al centro, le rivoluzioni arabe e la crisi economica e ecologica che ha stravolto il contesto internazionale. L'obiettivo, trovare un'agenda comune per un nuovo modello di sviluppo.
Movimenti Gli iscritti sono 20mila, da oltre 120 Paesi.
Il racconto dalla capitale
di Chiara Spadaro
Tunisi 2013, dignité. È questa la parola chiave del 12esimo Forum sociale mondiale, che dal 26 al 30 marzo animerà il campus universitario della capitale,“El Manar”. L'inizio ufficiale è previsto questo pomeriggio per le 16, con un corteo che da Place du 14 janvier raggiungerà lo stadio Menzah. Prima della manifestazione d'apertura, però, sono le voci delle donne a dare fiato al Forum. “Donne in lotta” è infatti il tema dell'assemblea che si è tenuta nella prima delle quattro mattinate, a partire dalle ore 10. Un momento d'incontro e scambio di esperienze tra le donne che “rifiutano un modello di sviluppo che ci oggettiva, ci emargina, ci violenta”, come si legge nell'appello diffuso dalle donne tunisine.
Un'altra anteprima del Forum c'è già stata lunedì 25 marzo, in occasione del Water justice day, che ha riunito nella facoltà di Scienze umane e sociali i movimenti internazionali per l'acqua, un centinaio di partecipanti dai 5 continenti.
A 13 anni dalla sua nascita in Brasile (a Porto Alegre, nel 2000) e dopo l'ultimo incontro svoltosi a Dakar nel 2011, quest'anno il Forum si svolge “in una regione in gran parte assente dalle dinamiche del mondo della società civile, a causa della dittatura e l'impossibilità di esercitare anche un minimo di libertà”, spiegano gli organizzatori. Terza tappa africana del Forum (nel 2006 si svolse a Bamako, in Mali), la Tunisia si trasforma così in un crocevia di movimenti sociali, associazioni e attivisti “appassionati di giustizia, libertà e solidarietà”. Durante il Forum, particolare attenzione sarà dedicata ai “cambiamenti apportati dalle rivoluzioni arabe e dalla crisi economica ed ecologica”, nel tentativo di arrivare a condividere un'agenda comune. Secondo le stime degli organizzatori, circa 70mila persone da tutto il mondo attraverseranno il campus El Manar in occasione del Forum (30mila sono attese alla manifestazione d'apertura). Alla vigilia dell'inaugurazione, sono 5mila le associazioni registrate, 20mila gli iscritti da 127 Paesi di ogni continente (per raccogliere le tasse d'iscrizione -che variano tra 30 e 1 euro, a seconda della provenienza dei partecipanti- è stato aperto un conto bancario presso Banca Etica in Italia). Più di mille i workshop registrati, oltre 200 le occasioni d'incontro conviviale attorno al Forum, tra danze e proiezioni, concerti e caffè.
E il prossimo 30 marzo, in occasione della chiusura del Forum, si tornerà di nuovo in strada: il corteo conclusivo sarà dedicato al popolo palestinese, nella giornata mondiale della Terra.