Mons. Giovanni Nervo ci ha lasciato. 1918 - 2013. Esequie lunedì 25 marzo ore 10 Cattedrale di Padova.
IL SALUTO DI CARITAS ITALIANA
Ciao don Giovanni
“Saper fiorire dove Dio ci ha seminati”, è l’esortazione che amava ripetere ed è quanto è riuscito sempre a fare nella sua vita. Una guida e un esempio per tutti noi che ha testimoniato e vissuto quotidianamente e con coerenza la carità evangelica, specie accanto ai più poveri, i più deboli, i più piccoli. Uniti nella preghiera lo ricordano il Presidente di Caritas Italiana, mons. Giuseppe Merisi, il Direttore don Francesco Soddu, e tutti gli operatori di Caritas Italiana.
Il Fondatore e primo presidente di Caritas Italiana mons. Giovanni Nervo, presbitero della Diocesi di Padova, è mancato la sera di giovedì 21 marzo – all’Opera della Provvidenza di Sarmeola dove risiedeva da qualche tempo. Negli ultimi giorni la sua situazione era peggiorata.
Dalla Diocesi il cordoglio per una perdita, ma anche la riconoscenza per aver condiviso per tanti anni un dono che il Signore ha alimentato dando voce ai poveri e ai bisogni degli ultimi.
Le esequie saranno celebrate nella Cattedrale di Padova lunedì 25 marzo alle ore 10, presiede il vescovo di Padova mons. Antonio Mattiazzo. Tra i molti concelebranti anche il vescovo di Lodi, mons. Giuseppe Merisi, presidente di Caritas italiana e il direttore don Francesco Soddu.
«Mons. Giovanni Nervo – ricorda il vescovo mons. Antonio Mattiazzo, che proprio nei giorni scorsi lo ha incontrato all’Opera della Provvidenza – è stato una figura emblematica della Chiesa padovana e italiana, a cui ha dedicato la sua vita di prete e di uomo; si è impegnato strenuamente per l’affermazione di una pedagogia della carità così come doveva essere la Caritas nel pensiero di Paolo VI e non ha mai mancato di denunciare ingiustizie o incoerenze. Ma il suo impegno è stato anche avvalorato da un alto senso di responsabilità civile, governata dai valori del cattolicesimo sociale, di cui è stato uno dei protagonisti. Il suo operato è stato più volte riconosciuto anche dalla società civile e gli è valso il riconoscimento della laurea honoris causa dell’Università di Udine nel 1996 e nel 2003 dell’Università di Padova».
Don Giovanni, nei suo 94 anni di vita, è stato uno strenuo difensore e sostenitore del vangelo dei poveri «La prima carità è il Vangelo – dichiarò in un’intervista all’Osservatore Romano in occasione dei suoi 90 anni, il 13 dicembre 2008 – perché la povertà maggiore è la mancanza di fede, e che per molti, che forse crederanno di non essersi mai incontrati con Gesù Cristo, la carità sarà l’ottavo sacramento che li salva.
«Don Giovanni - ricorda don Luca Facco, direttore di Caritas diocesana di Padova - era un uomo, sorridente, innamorato della Carità e che ha fatto maturare nella chiesa italiana la bellezza della Carità. Un uomo che ha saputo interpretare lo stile e il soffio del Concilio e che ha saputo innovare e spingere la Chiesa tutta a diventare ed essere segno di Carità. Profondamente lucido, coraggioso nelle sue scelte e prese di posizione, ha accompagnato ed educato intere generazioni ad impegnarsi avendo come faro la Costituzione e per i credenti il Vangelo».