Uniti e sempre più preparati per aiutare le popolazioni in difficoltà. Potrebbe essere questo il motto del progetto di ForumSaD e Fondazione con il Sud, rivolto alle organizzazioni del Meridione che hanno progetti di sostegno a distanza nel mondo. Il progetto propone un corso di formazione (gratuito) per "operatori di rete" in Basilicata, Campania e Sardegna, dopo averlo realizzato nel 2012 in Calabria, Puglia e Sicilia. Si riparte dai confortanti risultati dell’edizione scorsa e da una sorprendente adesione per le prime due date: 22 marzo a Napoli, 23 a Potenza. Due novità importanti saranno il coinvolgimento degli enti locali e quello delle organizzazioni di immigrati, a volte protagonisti della solidarietà nei Paesi di origine, attraverso le rimesse economiche. Preziosa per la buona riuscita del progetto è la collaborazione dei Centri Servizio al Volontariato e degli Enti Locali.
Il corso. “La rete del Sostegno a Distanza fattore di sviluppo sociale”, questo il nome del progetto promosso da ForumSaD, con l’obiettivo di rafforzare la Rete delle associazioni che promuovono il Sostegno a Distanza (SaD) nel Meridione, come strumento di crescita del capitale sociale a livello locale e nei Paesi di intervento. Le azioni previste: un corso di formazione e iniziative di sensibilizzazione e promozione del Sostegno a Distanza, da realizzare sul territorio. Il corso fornisce strumenti concreti per migliorare le proprie attività attraverso la costruzione di una rete regionale del Sostegno a Distanza. Gli argomenti che saranno trattati riguardano le caratteristiche del Sostegno a Distanza come strumento di cooperazione internazionale, il lavoro di rete e l'animazione del territorio, la progettazione sociale e la comunicazione.
Dati della scorsa edizione e nuove adesioni.
Sono 177 le associazioni SaD emerse grazie alla mappatura realizzata da ForumSad l’anno scorso, rispettivamente 81 in Sicilia, 64 in Puglia, 30 in Calabria. Di queste, 45 hanno risposto all’appello dell’organizzazione, partecipando al corso di formazione. Sette gli eventi regionali realizzati, quasi 100 ore di formazione e 82 volontari. Il progetto, che avrà inizio domani 22 marzo a Napoli parte con numeri ancora più incoraggianti. Dalla prima mappatura risulta che sono 193 gli enti, tra associazioni, ONG, istituzioni, enti religiosi in Basilicata, Campania e Sardegna che si occupano di sostegno a distanza o tematiche collegate (altre forma di solidarietà internazionale, immigrazione, coordinamenti associativi). In Campania sono già 34 gli iscritti, in Basilicata 11.
Le novità. “L'obiettivo del progetto è fare rete tra le associazioni SAD ma anche tra queste e la comunità” afferma Cristiano Colombi, responsabile del progetto, che richiama la prima novità del corso: il coinvolgimento degli enti locali. “Il Sad fa crescere le relazioni sociali e gli stili di vita responsabili qui in Italia, per questo gli enti locali sono strategici. Possono sostenere le attività di solidarietà internazionale che nascono dalla loro comunità, ma anche favorire la crescita del tessuto sociale sul territorio”. Colombi introduce poi la seconda novità, il coinvolgimento degli immigrati “il Sad può essere uno strumento accessibile per essere solidali con i propri Paesi di origine e in questo modo valorizzare le rimesse, indirizzandole verso attività di istruzione e formazione che accrescono il capitale umano e costituiscono un investimento nello sviluppo. In più rappresenta un modo per essere protagonisti di iniziative sociali e solidali qui in Italia, presentandosi come attori positivi che hanno qualcosa da dare”.
DATI 1,5 milioni di italiani sostengono un bambino o un progetto a distanza. Attraverso il sostegno a distanza (già adozioni a distanza) destinano loro in modo continuativo un contributo che si aggira intorno a € 350,00 annuali. Si tratta di una cifra che a livello nazionale corrisponde a 500 milioni. Diminuzione di sostegni del 20% nel 2012. ALTRI DATI Analisi statistica dei dati forniti dalle organizzazioni non profit inserite nell'Elenco SaD istituito dall'Agenzia del Terzo Settore (nota L'Agenzia del Terzo Settore è stata chiusa nel 2012, ma ha rappresentato un organo importante per il Sostegno a distanza).
Il dati sono riferiti alle 111 organizzazioni inserite nell'elenco dell'allora Agenzia. Lo studio si basa sui dati forniti dalle organizzazioni al 31 dicembre 2011.
Alcuni dati significativi
Le organizzazioni che hanno progetti di sostegno a distanza sono in prevalenza del Nord. Regioni più attive sono Lombardia e Lazio. Queste organizzazioni sono costituite per il 78,8% da volontari, 9,9% dipendenti, 11,3% altre figure. Dove vengono destinati i progetti Sad
42% Africa
24% Asia
21% America Latina Sud est asiatico
7% 2% medio Oriente
2% Est Europa
2% non dichiarato
Alta la concentrazione di progetti di sostegno a distanza in India, Brasile, Mozambico.
Gli italiani per il 68% scelgono di aiutare bambini; 2,6% un giovane. Ci sono altre forme di aiuto: sostegno alla comunità; sostegno alle mamme...Nonostante queste nuove forme di sostegno la percentuale più alta è quella di aiuto ai bambini.
Il 95% dei donatori è privato, nonostante ci siano in crescita i sostegni da parte delle scuole, di gruppi, di aziende, istituzioni.
DATI NON PROFIT Secondo i dati di UniCredit Foundation e l’istituto di ricerca Ipsos (2012) il Non profit rappresenta oltre il 4% del Pil italiano, conta 235 mila organizzazioni non profit (pari al 5,4 % di tutte le unità istituzionali), con circa 488 mila lavoratori (pari al 2,5 % del totale degli addetti) e circa 4 milioni di volontari. Una realtà che in termini di numeri, e non più solo di valori, oggi risulta rilevante.
All'interno di questo “mondo” il Sostegno a Distanza (già noto come adozione a distanza) coinvolge 1,5milioni di italiani, solidali con bambini, famiglie e comunità in situazione di povertà