Alla presenza di 350 delegati provenienti da
tutta Italia si sono aperti oggi, mercoledì 21 marzo, al Pala Riccione, i
lavori dell’ottavo Congresso Nazionale Auser. Un’associazione in crescita sia
nel numero dei tesserati che hanno superato i 300.000 che nel numero di sedi che
sono 1500. L’Auser costituita 24 anni da Cgil e Spi Cgil, promuove
socialità e volontariato, cultura del ben-essere, impegno civico, educazione
degli adulti, cultura, progetti di solidarietà internazionale. Un’associazione
che mette in moto la passione di dedicarsi agli altri di migliaia di cittadini
di tutte le età, un’associazione senza barriere, aperta, attenta ai bisogni di
chi è più fragile. “Abbiamo una forte carica ideale che ci spinge in avanti – ha
detto il presidente Mangano nella sua relazione introduttiva- abbiamo la voglia
di cambiare le cose che non vanno nell’interesse generale, la voglia di
contrastare le ingiustizie, le diseguaglianze, le solitudini”.
Un’associazione che, a partire da questo Congresso si impegna a fare
di più “entriamo nei quartieri delle grandi città – ha proseguito Mangano-
nelle periferie dove le storie di emarginazione e solitudine sono più forti e
diffuse; fondiamo circoli nei piccoli centri e nelle cittadine, diamo nuovo
slancio organizzativo all’associazione con la voglia di crescere nella vita
della comunità e delle aree urbane i cui c’è bisogno di solidarietà concreta e
d’impegno sociale a favore degli altri. Le associazioni Auser nei territori sono
il nostro cuore pulsante, è il territorio il punto centrale della dimensione
politica ed organizzativa della nostra associazione.”
Un’Auser che cambia
e si trasforma, come sta cambiando il volontariato. “La trasformazione del
volontariato è sotto gli occhi di tutti - ha proseguito- ed è collegata alle
fragilità emergenti, alle mutate condizioni di vita e di lavoro,
all’allungamento dell’età pensionabile. Un volontariato aperto, multietnico e
multiculturale e sensibile al rapporto fra generazioni”. L’Auser ha saputo
cogliere il valore sociale di questa trasformazione. Ha aperto circoli ai
giovani ed agli immigrati costruendo progetti comuni, promuovendo accoglienza
ed integrazione. Ha rinvigorito il rapporto intergenerazionale, fondandolo non
solo sulla solidarietà, la trasmissione della memoria, ma anche sulle reciproche
opportunità.
L’associazione guarda con preoccupazione alle prospettive
economiche e sociali di questo Paese con uno scenario politico e di governo che
a quasi un mese di distanza dalle elezioni appare ancora fortemente instabile.
Lo ha sottolineato il presidente nazionale di Auser Michele Mangano nella sua
relazione, la crisi economica – ha detto- ha cambiato la nostra vita,
trascinando nella povertà un numero sempre più alto di cittadini.
L’impoverimento produce diseguaglianze, paure e carenza di legami solidali.
Spinge la società verso derive individualiste e permette agli “imprenditori
della paura” di far leva sul malessere per ottenere un successo momentaneo in
quanto sono soggetti non in grado di misurarsi con i problemi reali del paese.
Diventa indispensabile pensare ad una nuova idea di crescita, dobbiamo scalzare
l’egemonia della paura e dell’individualismo, proponendo un’altra visione del
mondo fondata sulla sobrietà, l’altruismo, la solidarietà.
Mangano ha
evidenziato che alla luce di tutti i cambiamenti in atto, il Welfare di oggi e
di domani va riformulato, visto come una risorsa ed una opportunità e non come
un peso o un lusso che non ci si può permettere. La legge di stabilità approvato
alla fine dell’anno è stata un’occasione mancata per restituire ai cittadini
quella giustizia sociale che è stata loro sottratta. Non c’è una dimensione di
equità nella pressione fiscale, mancano indirizzi certi per la crescita. I tagli
al fondo sanitario e l’indeterminatezza del capitolo della riduzione fiscale
confermano le preoccupazioni di un progetto di smantellamento dello stato
sociale, il cui peso ricadrà sulle persone e le famiglie.
Nel
sottolineare la progressiva importanza del ruolo svolto da tutti i soggetti del
terzo settore, Mangano ha ricordato che la dimensione dell’intervento non
profit non va sottovalutata e sminuita, va invece riconosciuta e considerata in
un quadro di riforma generale del Welfare. Vale la pena ricordare che nel
nostro Paese operano 235.000 organizzazioni non profit che impegnano 488mila
lavoratori, pari al 2,5% del totale degli addetti e circa 4 milioni di persone
coinvolte come volontari. Attività che hanno un peso economico rilevante
quantificato in 67 miliardi di euro di entrate, pari al 4,3% del Pil nazionale,
una cifra che è raddoppiata negli ultimi otto anni. A questi numeri vanno
aggiunte le ore di lavoro volontario: 700 milioni di ore del valore di 8
miliardi di euro.
Il Terzo settore è un soggetto dal valore etico e
sociale ma anche con un forte valore economico per tutto il Paese.
Uno dei
punti centrali della riflessione congressuale Auser è quello di applicare in
modo efficace il principio di sussidiarietà orizzontale contenuto nella
Costituzione dove i soggetti del terzo settore devono essere riconosciuti per la
loro capacità di programmare gli interventi e le scelte strategiche, di concerto
con l’ente pubblico che rimane titolare di una funzione di garanzia, un terzo
settore pienamente riconosciuto come produttore di economia sociale, di
capitale sociale, soggetto protagonista nella crescita economica e produttiva
del Paese.
I lavori proseguono domani, giovedì 21 marzo con l’intervento
di Susanna Camusso, segretario generale CGIL; alle ore 16,30 si terrà la tavola
rotonda “il volontariato sulla scena delle aeree metropolitane” con Alessandro
Montebugnoli, Carlo Donolo, Claudio Falasca, Simone Ombuen;
Il 22 marzo è
previsto l’intervento di Carla Cantone, segretario generale Spi Cgil.