Ogni anno, il 21 marzo, comincia la primavera, per tutti, non solo per chi ama il risveglio della natura o la memoria del ciclo della vita. Ogni anno, il 21 marzo i parenti delle vittime delle mafie, ci chiedono di onorare la memoria dei loro cari, uccisi dalle mafie , non per un semplice ricordo, ma per rinnovare l’impegno di ciascuno contro la criminalità organizzata, 365 giorni l’anno.
E’ per questo motivo, sulla base del loro sostegno, che ogni anno rinnoviamo i “no” alle mafie che devono essere individuali, certo, ma per unire quel che le mafie hanno da sempre tentato di dividere: l’ impegno responsabile collettivo. E’ dunque all’intera Italia, alle sue istituzioni,a ciascun cittadino italiano che si rivolge la “Giornata della Memoria e dell’Impegno antimafia”. I parenti delle vittime lo chiedono da anni: perché non si può condividere questa giornata con tutti, partendo dalla istituzione di una giornata nazionale dedicata alla memoria di chi è stato ucciso dalle mafie? E’ un appello rilanciato da Don Ciotti, presidente di Libera, dal palco di Firenze, sabato scorso, quando si è anticipato l’inizio della primavera antimafia proprio mentre ,in una sintonia di speranze e di cambiamento, al Parlamento venivano eletti presidenti Laura Boldrini e Pietro Grasso. Entrambi , nel loro discorso di insediamento, hanno ricordato la manifestazione di Firenze e le vittime delle mafie che lì si sono incontrate. E proprio mentre il presidente Pietro Grasso ricordava la necessità di ricostruire Verità e Giustizia per le tante stragi e le tante vittime senza un colpevole e senza mandanti con l’istituzione di una apposita Commissione Parlamentare, i parenti delle vittime da Firenze rilanciavano la loro richiesta, per altro già presentata nella scorsa legislatura, ma sempre osteggiata dalla allora maggioranza berlusconiana, sensibile più ad altri interessi politici che alla necessità di unire il Paese nella lotta contro la criminalità organizzata.
Oggi 21 marzo, si apre forse la possibilità che il Parlamento riprenda in mano presto questa bandiera e questa proposta, che, anche dopo Firenze, i parenti delle vittime stanno studiando come ripresentare alle forze politiche ed in particolare ai presidenti di Camera e Senato. Il 21 marzo sia istituita questa giornata nazionale della memoria e dell’impegno antimafia, come patrimonio di tutta la Repubblica e di tutti i cittadini. Sarebbe la forma migliore per far respirare, da subito, l’aria di cambiamento che da Firenze e dai due rami del Parlamento, abbiamo sentito spirare sabato 16 marzo: un anticipo di primavera,cui è possibile ora dare seguito, grazie all’impegno dei familiari delle vittime, di Libera e di tutte quelle associazioni e quei parlamentari che hanno preso a cuore la lotta alla corruzione, alle mafie ed ad forma di illegalità,dilagante per troppi anni nel nostro paese.
L'analisi di Santo Della Volpe