Le tende Intersos-Auser dopo il terremoto sono in viaggio verso altri fronti di crisi.
Modena, 20 marzo 2013. ‘L’ultima tenda a Cavezzo è stata smontata e inviata oggi insieme alle altre per essere rioprtate alla base UNHRD di Brindisi, da dove erano partite’ spiega Ermanno Zanotti, di Auser Modena, confermando che la fase di emergenza è terminata. 'Per mesi le 100 tende famigliari da campo inviate da INTERSOS in Emilia e anche nelle aree confinanti di Mantova, hanno dato ospitalità nei campi provvisori e autogestiti di Cavezzo e dintorni a decine di famiglie che, sfollate dalle proprie case crollate o inagibili, si erano sistemate in accampamenti spontanei per rimanere vicini ai quartieri colpiti, nelle zone rurali dove hanno sostiruito le case distrutte e hanno permesso agli agricoltori di accudire il bestiame e coltivare la terra'.
Si è chiusa dunque oggi l'operazione di aiuto alle popolazioni colpite dal sisma del 2012 che INTERSOS e AUSER Modena, insieme al CSV di Modena, hanno condotto con la fornitura di tende famigliari. Circa 500 persone –5 posti minimi a tenda, 25 mq di ampiezza - hanno trovato ricovero notturno e spazi di accoglienza per il giorno.
Questa operazione rappresenta un grande esempio di aiuto in situazione di crisi gestito e monitorato dalla Comunità stessa, posto in essere attraverso canali di coordinamento gestiti in modo partecipato con tutte le Autorità coinvolte e con i Comuni stessi. Le tende sono state distribuite dove erano più richieste e necessarie, sia su richiesta della gente comune, sia su domanda delle Istituzioni come i Comuni stessi o alcuni Ospedali della zona. Un'operazione condivisa e di grande impatto, che ha dato conforto in tempi rapidi.
Ora le tende verrano preparate per essere riutilizzate per altre persone in bisogno. ‘A Brindisi si trova il deposito internazionale, da cui inviamo alle nostre missioni all’estero gli aiuti d’emergenza’ spiega Marco Rotelli, segretario generale di INTERSOS ‘qui le tende sono pronte a ripartire verosimilmente per il Mali, dove è in corso una profonda crisi umanitaria e saranno utili ai nostri colleghi che soccorrono gli sfollati della guerra. Siamo felici che il nostro aiuto in Emilia sia servito e che le famiglie della zona stiano trovando la forza di ripartire’.
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