I "Tu'rat" - cumuli di pietra a forma di mezzaluna, orientate a sud-ovest (in direzione del vento di libeccio) capaci di intercettare i venti carichi di umidità e condensarli in minute goccioline d'acqua (condensatori di umidità atmosferica) - hanno fornito l'input all'Associazione culturale salentina "Orto dei Tu'rat", per un interessante progetto pilota che prevede l'impianto di un ecosistema auto sostenibile dal punto di vista paesaggistico e ambientale.
Il progetto appunto "Orto dei Tu'rat" ha come punti fondamentali dell'opera (e come obiettivi) due aspetti tematici: la diffusione della naturalità; la diffusione della cultura locale, dell'arte e delle conoscenze sul sistema paesaggio. «Il progetto del parco, diventa il modo in cui ognuno di noi intende partecipare attivamente alla costruzione di un territorio- hanno spiegato dall'associazione- L'intervento si propone di sviluppare un modello sostenibile di gestione delle risorse, mettendo in atto una serie di misure che agiscono attivamente sulla tutela e incremento della biodiversità, sulla difesa dall'erosione e desertificazione, attraverso sistemi che tutelano i cicli idrogeologici (boschi e copertura vegetale), l'implementazione di modelli idrici e idraulici (recupero delle acque piovane, sistemi antichi di captazione d'acqua attraverso strutture arcaiche come i "Tu'rat" e i muretti ‘a secco'), e pratiche agricole a basso impatto (agricoltura biologica, aridocoltura).
L'opera- hanno continuato i promotori del progetto- seguirà, da una parte, le regole implicite dettate dalla disciplina dell'ecologia del paesaggio per la riqualificazione dell'area con elevati requisiti di naturalità e funzionalità ecologica (bosco termofilo a sclerofille mediterranea); dall'altra, seguirà la "logica delle sensazioni" capace di generare spazi seminaturali e multifunzionali di nuova concezione dove il confine tra arte, ecologia del paesaggio, biodiversità, identità storica e paesaggistica dei luoghi, si fa labile e indistinto». Da qui l'aspetto culturale del progetto dove il concetto di fruizione naturalistica e ambientale dei luoghi, si associa e connette a quello dell'esperienza artistica vissuta nei paesaggi seminaturali secondo l'esperienza della land art (arte nel paesaggio). «Tutti viviamo e osserviamo il paesaggio ma, spesso, qualcosa ci sfugge di mano perché non siamo più abituati ad entrare in contatto con il mondo che ci circonda- hanno continuato dall' Associazione-. L'arte ha la capacità di rallentare il nostro ritmo e di restituire valore al tempo, alla lentezza della contemplazione. Il progetto prevede la creazione di un parco di sculture con installazioni temporanee e performance di giovani artisti, attraverso iniziative sia pubbliche che private. Lo spirito di queste iniziative sarà quello di proporre un punto di vista diverso alla contemplazione e alla comprensione dell'arte contemporanea con ambientazioni totalmente differenti dalle sale espositive dei musei».
Quindi il progetto vuole diventare volano per la diffusione della cultura e dell'arte contemporanea mediterranea con spettacoli all'aperto di musica, poesia, teatro, cineforum ecc., in cui il particolare "palcoscenico" diventa il punto di incontro e di scambio anche con culture ed artisti di altri territori.