Non è provato che l'esposizione a campi elettromagnetici possa provare rischi per la salute dell'uomo". E' questo il nuovo parere espresso dal "Comitato Scientifico sui Rischi Emergenti e Recentemente Identificati" (Scenihr) che la Commissione Europea presenterà settimana prossima e di cui Help Consumatori (l'agenzia d'informazione on line specializzata nei consumi,www.helpconsumatori.it è in grado di dare un'anticipazione.

Lo Scenihr ha preparato per la Commissione Europea un aggiornamento sul parere espresso nel 2001 dal Comitato Scientifico su "Tossicità, Ecotossicità e Ambiente" dell'Unione Europea (SCTEE) a proposito degli effetti che campi elettromagnetici (EMF, electromagnetic fields) possono generare sugli esseri umani, animali e piante.

"L'ultimo aggiornamento degli studi scientifici sui campi magnetici - ha detto il Commissario Ue alla salute Markos Kyprianou commentando i risultati dello SCENIHR - non rileva nuove prove dell'esistenza di rischi" per la salute dell'uomo. "In ogni caso- ha aggiunto- esso indica che è necessario approfondire gli studi in certe aree".

Data la capillare diffusione dei campi elettromagnetici, ha annunciato Kyprianou "lo studio del loro possibile impatto sulla salute e sull'ambiente è da considerarsi una fra le priorità del Settimo Programma Quadro di ricerca". Per quanto riguarda l'uso del cellulare*, lo Scenihr rileva che "nei oggetti che fanno un uso massiccio degli apparecchi mobili non c'è un aumento del rischio di tumore al cervello ma esistono elementi che provano un legame con l'insorgere del neuroma al nervo acustico" (un tumore celebrale benigno).

In questo settore però, si legge ancora nello studio "i dati a disposizione sono scarsi e le conclusione che ne derivano sono perciò incerte e provvisorie". Per quanto riguarda invece l "uso prolungato per non più di dieci anni" invece Comitato Scientifico mostra che esso " non provoca l'aumento del rischio di un tumore al cervello né di neuroma acustico".

A proposito poi dell'uso di cellulari da parte di bambini, lo studio rileva che anche se "non esiste una prova specifica", i bambini più piccoli "potrebbero essere soggetti più vulnerabili degli adulti". L'UE ha già stabilito limiti di sicurezza, basati su pareri scientifici, che vengono applicati nella maggior parte degli Stati membri.

La richiesta di un nuovo parere è stata fatta in conseguenza dei nuovi risultati scientifici internazionali, dei numerosi Report nazionali, delle attività di ricerca promosse dall'UE, anche in relazione all'aumento dell'esposizione della popolazione, derivante dall'ulteriore crescita dell'uso di campi elettromagnetici legata al continuo sviluppo dell'industria delle telecomunicazione.

Che si tratti di chiavi dell'automobile, telefoni cellulari o televisori, sono davvero pochi gli europei che possono trascorrere una giornata senza far ricorso ad apparecchiature radio o di telecomunicazione.

Oltre all'esigenza di aggiornamento, la Commissione Europea ritiene opportuno anche mantenere una sorveglianza su tutta l'informazione che possa aiutare a valutare i rischi per la salute umana in questo settore di indagine e che possa permettere, in caso di necessità, un immediato intervento da parte sia della scienza che degli enti competenti, delle autorità politiche e sanitarie e, più in generale, di tutti gli attori del settore.

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