"Come lavoratori cristiani partecipiamo alla gioia di tutti i
credenti e degli uomini di buona volontà per l’elezione del card. Jorge
Mario Bergolio al sommo pontificato con il nome di Francesco”. Questo è il primo
commento del presidente nazionale delle Acli Gianni Bottalico sul nuovo
pontefice.
“La figura del Papa – prosegue Bottalico – non è per noi quella di un sovrano
assoluto, ma piuttosto quella di un Padre, di un
Pastore e di un Maestro che, ponendosi alla
sequela di Gesù nel solco maestoso tracciato cinquant’ anni fa dal Concilio
Vaticano II, guida e conferma nella fede i suoi fratelli sulle difficili strade
del mondo di oggi”.
“Dopo il gesto di libertà e di amore compiuto da Benedetto XVI, l’elezione
del card. Bergoglio – afferma Bottalico – dimostra la continuità della fede che
il Vescovo di Roma e Successore di Pietro è chiamato a trasmettere presiedendo
all’universale carità. Il cognome italiano (la sua famiglia è di origini
piemontesi) e la scelta del nome del grande santo di Assisi, patrono d'Italia,
unisce idealmente i cattolici del Vecchio Continente a quelli del continente
americano, nel momento in cui è stato scelto un papa extra europeo. Noi sappiamo
che l’ex arcivescovo di Buenos Aires, primo gesuita nella storia a divenire
pontefice, ha manifestato una particolare sensibilità per la giustizia
sociale e per il riscatto dei ceti più poveri: dalla crisi argentina
ora tale sensibilità è chiamato ad esprimerla sui problemi posti dalla crisi
globale”.
“A Papa Francesco – conclude Bottalico – le Acli confermano la loro
fedeltà ed il loro affetto nella preghiera e nell’attenzione al suo
Magistero: radicati da sempre nella triplice fedeltà al Vangelo, alla
causa dei lavoratori e alla democrazia gli aclisti intendono continuare nella
loro esperienza quotidiana il loro sforzo di dare carne, sangue e sostanza agli
insegnamenti sociali della Chiesa così come ci sono stati consegnati,
inserendosi creativamente nella realtà di oggi con attenzione ai problemi
concreti delle persone”.