ROMA - "Siamo emozionati e felici perché Papa Francesco, fin dal suo primo
giorno sul soglio di Pietro, ha voluto far riferimento all'importanza della
misericordia. Un invito non rivolto direttamente a noi, ma che riguarda certo
tutti i cattolici e chiama in causa in particolare chi come noi nel nome della
Misericordia ha scelto di impegnarsi per gli altri." E' la prima reazione del
presidente nazionale delle Misericordie d'Italia, Roberto
Trucchi, alle parole rivolte questa mattina ai confessori di Santa
Maria Maggiore dal nuovo Papa. "Già dai primi momenti ieri sera in piazza San
Pietro, Papa Francesco ha dimostrato una grande semplicità che ci ha aperto il
cuore; in pochi attimi, con poche parole e pochi gesti, credo che sia già
entrato nel cuore di tutti i credenti e anche di molti che sembrerebbero più
lontani. Sapere poi che stamani ha detto ai confessori di Santa Maria Maggiore
che le anime hanno bisogno di misericordia ci fa sentire interpellati e ci
riempie di ulteriore responsabilità, anche se la nostra è in primo luogo una
misericordia rivolta ai corpi." "Salutiamo il nuovo Papa, lo ringraziamo per
questo primo immediato stimolo che anche indirettamente manda al nostro
movimento e rinnoviamo il nostro impegno ad essere braccia operative della
Chiesa per aiutare chi si trova nel bisogno."
"Un nome tanto impegnativo quanto affascinante". Il presidente
dell'Unitalsi Salvatore Pagliuca commenta così
l'elezione del nuovo pontefice: ''Il legame forte, spontaneo, sincero che Papa
Francesco ha subito cercato con il popolo, "pregando l'uno per l'altro" per
sostenersi vicendevolmente nel cammino della chiesa, è il segno di un tempo
nuovo: anche l'Unitalsi saprà muovere i suoi passi insieme al nuovo Pontefice,
lungo questo percorso di "fratellanza, amore, fiducia". "In questo tempo
dominato dalle incertezze e dai fragili equilibri sociali, economici e politici,
- prosegue la nota - ci rassicura il poter contare sulla guida pastorale di Papa
Francesco, la cui storia personale testimonia la sua attenzione verso le fasce
più deboli della società. Un incipit rivoluzionario, affascinante, determinato,
che ha trovato nella preghiera comunitaria del "Padre Nostro" il sigillo del
legame tra Dio e la sua Chiesa. L'Unitalsi, con i suoi malati, i volontari ed i
pellegrini apre il suo cuore alla gioia per questo dono ricevuto, assicurando al
nuovo pontefice una preghiera costante, perchè possa davvero guidare la Chiesa
sulle orme di Francesco".
Grande gioia nell'Opera Don Orione per la elezione al soglio
pontificio di Papa Francesco. In Piazza San Pietro c'era una bella
rappresentanza della Famiglia Orionina con in testa il superiore
generale, Don Flavio Peloso. Ecco il suo commento: "Abbiamo il nuovo
Santo Padre e questo è tutto per la nostra fede: è il Padre della Chiesa e
vescovo di Roma, è il "dolce Cristo in terra". Una gioia in più è data dal fatto
che Papa Francesco conosce bene e stima la Congregazione in Argentina; conosce
ed è devoto di San Luigi Orione. L'abbiamo visto e ascoltato tutti nella sua
prima apparizione - ha continuato Don Flavio -: questo sarà il suo stile:
semplice, popolare, di comunicazione immediata, un anti-protagonista, un uomo di
fede e di preghiera che prega e fa pregare la folla di San Pietro e del mondo;
chiede loro il silenzio e recita insieme il Padre nostro, l'Ave Maria e il
Gloria, come fanno i buoni cristiani". "Ho ascoltato il Cardinale Bergoglio in
alcune celebrazioni in Argentina - confida il Superiore della Piccola Opera -. I
Confratelli l'hanno sempre avuto nel loro affetto e nell'ammirazione. Se si
vuole trovare un'idea di chi sia Papa Francesco bisogna andare a Giovanni Paolo
I: un fare dimesso e umile, di fede semplice e di dottrina solida, però un
carattere libero e forte nel Signore, con vivo rispetto delle persone e zelo
pastorale per il popolo e la gente umile". A proposito del nome, scelto per la
prima volta da un Papa, Don Peloso osserva: "Il nome Francesco certo indica la
scelta di una ripartenza della Chiesa dalla semplicità ed essenzialità
evangelica. Si è parlato molto in questi giorni delle sfide della Chiesa, del
suo rinnovamento. Anche a questo Papa viene detto 'Va' e ripara la mia Chiesa'.
Francesco, uomo semplice, non ha riparato la Chiesa con l'altisonanza di
progetti e con attività vistose, ma con la testimonianza del Vangelo vissuto
sine glossa, nella povertà e nella fiducia nella Divina Provvidenza,
andando all'essenziale dell'amore e della fraternità".
"In questo difficile momento storico, dove tante sono le incertezze, le
difficoltà, i disagi e le sofferenze che la popolazione mondiale vive, la nomina
di Papa Francesco ha un significato, particolarmente, importante per i forti
valori che la sua figura di umile innovatore porta con sé". Il presidente di
Confcooperative Maurizio Gardini saluta la nomina del Pontefice, esprimendo gli
auguri di tutti i cooperatori di Confcooperative a Papa Francesco. "La sua
semplicità e le sue umili origini ci portano ad accoglierlo con entusiasmo. -
prosegue -. La sua semplicità, la scelta del nome Francesco, la sua provenienza
dall'America latina e le sue umili radici piemontesi ci portano ad accogliere,
con entusiasmo, la nomina del Pontefice Jorge Mario Bergoglio, un Papa che ama
il popolo".