Il 23 marzo scorso il Ministro degli Interni ha firmato, ai sensi della legge 184/04, il decreto di coordinamento delle forze di polizia per la prevenzione e repressione dei reati contro gli animali. La legge 189/04, infatti, all'articolo 6 stabilisce che "al fine di prevenire e contrastare i reati contro gli animali, con decreto del Ministro dell'interno, sentito il Ministro delle politiche agricole e forestali e il Ministro della salute, adottato entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità di coordinamento dell'attività della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo della guardia di finanza, del Corpo forestale dello Stato e dei Corpi di polizia municipale e provinciale".
Il decreto firmato dal ministro Giuliano Amato stabilisce che: "le attività di prevenzione dei reati di cui alla legge 20 luglio 2004, n. 189 sono demandate in via prioritaria al Corpo forestale dello Stato e, nell'ambito territoriale dell'ente di appartenenza ed in quello funzionale dei rispettivi ordinamenti ed attribuzioni, ai Corpi di polizia municipale e provinciale, ferme restando comunque le funzioni di polizia giudiziaria che la legge rimette a ciascuna Forza di Polizia."
"Queste disposizioni ci lasciano poco soddisfatti perché ci saremmo aspettati un coordinamento ad hoc tra le varie forze di polizia, come il dettato normativo della L. 189/04 prevede, e non l'assegnazione a un singolo organo nazionale di polizia giudiziaria delle funzioni di prevenzione dei maltrattamenti agli animali - dichiara Ciro Troiano, responsabile dell'Osservatorio Zoomafia della LAV." È vero che i reati a carico degli animali, al pari di ogni altro reato, sono di competenza di qualsiasi organo di polizia, ma tale decreto apre la strada a interpretazioni fuorvianti su chi deve intervenire e può originare il classico "scarica barile" o "balletto delle competenze", e questo non può che influire negativamente sui risultati investigativi e sul benessere degli animali.
Il coordinamento tra le Forze dell'Ordine - prosegue Troiano - permetterebbe non solo uno specifico scambio di informazioni e dati, ma anche di creare gruppi specializzati interforze per contrastare le attività zoomafiose e i maltrattamenti in genere". La LAV ringrazia il Capo del Corpo forestale dello Stato, ing. Cesare Patrone, per l'istituzione in seno al corpo del NIRDA, Nucleo Investigativo Reati a Danno degli Animali - vera e propria struttura di intelligence in difesa degli animali - con il quale il Corpo si è dotato di una struttura specializzata e qualificata che ha già dato modo di dimostrare la sua efficienza.
"Il Corpo forestale dello Stato - conclude Troiano - è sicuramente l'organo di polizia giudiziaria naturalmente preposto alla prevenzione dei reati contro gli animali, ma la diffusione dei reati contro gli animali, soprattutto di quelli più comuni, è così capillare che richiede l'attenzione, il contrasto e l'intensificazione delle attività investigative di tutti gli organi di polizia".