L'Unicef condanna come atto criminale l'uso di un minore per compiere un'esecuzione capitale da parte dei Talebani in Afghanistan. Un video, che circola in Pakistan, mostra un ragazzo che decapita un adulto.

Questo atto è un esempio terrificante di come i bambini possano essere usati dagli adulti per commettere crimini odiosi in tempo di guerra. L'Unicef deplora qualsiasi impiego di minori nei conflitti armati, da parte di chiunque. In particolar modo, l'utilizzo di ragazzi di età inferiore ai 15 anni - come appare in questo frangente - è da considerarsi crimine di guerra secondo il diritto internazionale.

Non è purtroppo infrequente assistere a casi di minori costretti a commettere atrocità nei confronti di civili, persino dei propri stessi congiunti. Simili atti recidono per sempre i legami tra questi bambini e le loro comunità di origine, rafforzando al contempo la loro dipendenza dai gruppi armati che li hanno reclutati.

Spesso i bambini sono forzati ad assistere o a partecipare a violenze efferate, che possono avere un impatto duraturo sul loro equilibrio emotivo qualora non ricevano un adeguato supporto psico-sociale. L'Unicef lavora con gli ex bambini soldato per consentirne la reintegrazione nelle comunità e per alleviare con appositi programmi di sostegno il loro stress psicologico ed emozionale.

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