Apprendiamo quasi per caso, mentre la Camera si appresta a votarne la conversione in legge, che con il decreto legge 20 marzo 2007- n. 23, per il "ripiano dei disavanzi pregressi del settore sanitario", il Governo dispone un taglio di 50 milioni di euro dal già misero bilancio della cooperazione internazionale.

Si tratta quasi del 10%. Senza consultazione con il Ministero degli Esteri, e in spregio agli impegni internazionali che prevedevano di elevare il contributo APS dell'Italia allo 0,33% del PIL, si tagliano surrettiziamente i fondi contando sul fatto che i destinatari non votano e non hanno voce adeguata in Italia.

In sede di approvazione della finanziaria, il Cocis, federazione di 27 ONG laiche di cooperazione allo sviluppo, aveva salutato con favore una timida inversione di tendenza rispetto alle scelte del Governo precedente, ma atti come questo contraddicono in pieno la pretesa svolta e tolgono ogni credibilità alle dichiarazioni del Governo in fatto di cooperazione internazionale.

Chiediamo con forza e con rabbia che tale fondo sia ripristinato, e chiediamo a tutte le forze politiche della maggioranza di impedire che la credibilità internazionale del nostro paese venga ulteriormente messa in discussione.

Chiediamo, in nome della pace e della giustizia internazionale che l'Italia deve perseguire per dettato costituzionale, che una quota del cosiddetto "tesoretto" sia utilizzata per dare un segnale effettivo di svolta secondo gli impegni assunti.

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