Numero verde del ministero per chiarire i dubbi dei cittadini In arrivo proposta di legge per salette fumatori negli uffici di CATERINA PASOLINI ROMA - A quattro giorni dai nuovi divieti sul fumo nei locali pubblici c'è chi li bolla come "incostituzionali" e chi è pronto a presentare proposte di legge bipartisan per obbligare le aziende a creare salette fumatori. Il tutto mentre dalle associazioni di categoria arriva un dato preoccupante: "Tra bar e ristoranti un pubblico esercizio su due non può mettersi in regola neanche se vuole: mancano gli spazi". A denunciare la situazione il presidente di Confcommercio Sergio Billè che giudica la legge Sirchia "giusta negli intenti ma illiberale, talebana e incostituzionale nell'applicazione. Non garantisce gli stessi diritti ai cittadini visto che chi ha grandi spazi può fare le salette fumatori e avere più clienti mentre le gestioni familiari con una sola sala perderanno clienti. E poi i costi sono altissimi e non sono stati previsti incentivi per chi metteva gli aspiratori riducendo l'inquinamento, mentre per tagliare lo smog si decisero facilitazioni per chi comprava le auto catalitiche". Il risultato? Il 55 per cento degli esercenti non potrà mettersi in regola e lasciar fumare per mancanza di spazio, solo il 4 per cento ha già o avrà la saletta fumatori e di questi solo il 20 per cento dei ristoranti ha ottenuto la dichiarazione di conformità alla legge. Così la Confcommercio ha deciso di muoversi su più fronti. In primo luogo presentare ricorsi al Tar - "contro la disposizione che vuole trasformare gli esercenti ma anche gli imprenditori in sceriffi obbligati a denunciare il cliente o il dipendente riottoso che fuma, pena una salatissima multa". E poi di rivolgersi anche alla Corte Costituzionale. "Perché bisogna garantire che tutti i cittadini siano trattati in modo uguale davanti alla legge". E a pochi giorni dall'applicazione delle nuove norme, che valgono per bar, ristoranti e discoteche ma anche negozi, banche o imprese private, arrivano nuove proposte di legge. "Tutti pensano al ristorante, al bar, ai luoghi di svago. Ma lì se vuoi ci vai, altrimenti mangi a casa mentre a lavorare ci dobbiamo andare tutti e restarci per almeno otto ore. E se uno alla sigaretta non riesce a rinunciare che fa? Per questo vogliamo una legge che obblighi le ditte e le imprese ad organizzare salette fumatori", dice l'onorevole Michele Cossa, non tabagista del centrodestra che sta studiando la proposta assieme a Carla Mazzucca del centrosinistra. Ma sulla legge antifumo non tutto è chiaro. Così il ministero della Salute ha deciso di far partire un numero verde a cui ogni cittadino potrà rivolgersi per farsi chiarire i dubbi. Il numero verde 800571661 sarà attivo a partire da lunedì e funzionerà dalle ore 9 alle 15. A Milano, intanto, i vigili urbani dell'annonaria hanno già annunciato che almeno per i primi giorni eleveranno le sanzioni solo "per le violazioni gravi ed evidenti". Mentre il Codacons ha aperto uno sportello contro il fumo passivo dove i cittadini potranno denunciare ristoranti e locali che non rispettano le norme scrivendo all'indirizzo internet Codacons.infotiscali.it. La Repubblica, 6 gennaio 2005

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