Roma. Il fumo passivo causa nei locali chiusi più inquinamento che lo smog nelle strade urbane più trafficate. Lo ha verificato uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità. L'indagine viene condotta in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma, il Dipartimento di epidemiologia di due Asl romane, in vista della prossima applicazione della legge sul fumo. «È la prima volta che l'inquinamento dovuto al fumo passivo viene effettivamente misurato e non soltanto stimato - afferma il presidente Enrico Garaci -. I nostri esperti, infatti, sono già andati in 40 locali divisi tra bar, fast-food, ristoranti, sale giochi e pub e con un'apposita apparecchiatura hanno rilevato le particelle fini inquinanti rilasciate dal fumo di sigaretta. Ciò ha permesso di verificare che i livelli di pericolosità più alti si riscontrano nei ristoranti, sale giochi e pub, dove il ricambio d'aria è inferiore e dove si è riscontrata una concentrazione di particelle da 10 a 30 volte superiori ai livelli stradali. Tutto questo dimostra - continua il Presidente dell'Iss - come il rispetto dell'applicazione della legge, che sarà a breve in vigore, possa essere in grado di tutelare la salute di tutta la collettività, soprattutto la più indifesa che è quella giovanile». Il progetto, appena iniziato e che durerà un anno, valuterà anche i livelli di nicotina assorbita dai dipendenti dei locali pubblici tramite la misurazione della sostanza nell'urina, oltre a valutare l'impatto della legge nei pubblici esercizi. Ma non mancano le proteste sui metodi di applicazione della nuova norma. La Federazione dei pubblici esercizi ha dato mandato agli avvocati per un ricorso al Tar contro la responsabilità oggettiva da parte del ristoratore, ovvero il suo obbligo di denuncia pena una salatissima multa, del cliente trasgressore. Va così avanti la protesta contro la circolare a firma del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che, sostiene l'associazione, «ha reso una legge condivisa dalla Fipe-Confcommercio sulla tutela della salute degli italiani dal fumo passivo del tutto inapplicabile e ingiusta». Il Codacons dal canto suo ha presentato a 101 Procure d'Italia un esposto nel quale si chiede di aprire delle indagini contro i Monopoli e contro i tabaccai in relazione ai reati di concorso in vendita di tabacchi ai minori di anni 16 e istigazione a commettere reati. La decisione è stata presa dopo la decisione dei Monopoli di consentire l'apertura delle macchinette distributrici di sigarette anche durante il giorno, in orari che erano stati precedentemente vietati per evitare che i minori acquistassero con facilità le sigarette.
Il Mattino, 5 gennaio 2005