ROMAGli esercenti non mollano: manca meno di una settimana al 10 gennaio, giorno di avvio dei nuovi divieti anti fumo e la Fipe annuncia di avere pronto il ricorso al Tar contro l'obbligo di denuncia dei clienti fumatori. La Federazione dei ristoratori ha infatti incaricato due esperti costituzionalisti di preparare gli atti che saranno presentati all'inizio della prossima settimana. Va così avanti la protesta contro la circolare a firma del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che, sostiene l'associazione, «ha reso una legge condivisa dalla Fipe-Confcommercio sulla tutela della salute degli italiani dal fumo passivo del tutto inapplicabile». Ma la lotta al fumo si combatte anche su un altro fronte. Ieri il ministro della Salute Girolamo Sirchia ha inviato una lettera alla presidenza del Consiglio e al ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco, chiedendo un intervento per il ritiro della circolare dei Monopoli di Stato che modifica gli orari di apertura delle macchinette distributrici di sigarette che resteranno aperte anche di giorno, contrariamente a quanto deciso da un anno e mezzo, per limitare l'accesso dei minori a questo tipo di vendita. Sirchia in proposito ha espresso il suo sconcerto definendo «deplorevole l'iniziativa» perché contraria al principio della tutela della salute dei minori. Sirchia, più in particolare, ha chiesto alla Presidenza del Consiglio il coordinamento delle iniziative avviate dal dicastero della Salute contro il fumo e al ministro dell'Economia la modifica della circolare dei Monopoli per il ritorno agli orari di apertura così come fissati da un anno e mezzo il cui unico obiettivo è quello di salvaguardare i più giovani. Principio riconosciuto anche in una recente sentenza del Consiglio di Stato. A fianco del ministro si sono schierati in molti. Il Codacons ha presentato a 101 Procure della Repubblica di tutta Italia un esposto nel quale si chiede di aprire delle indagini contro i Monopoli e contro i tabaccai per i reati di concorso in vendita di tabacchi ai minori di anni 16 e istigazione a commettere reati. La vendita dei prodotti da fumo ai minori è infatti vietata dall'articolo 730 del codice penale. Anche un'altra associazione non usa mezzi termini. «Un vero e proprio attentato alla salute. Soprattutto a quella dei minori» afferma Francesco Schittulli, presidente della Lega Italiana per la lotta contro i tumori, che boccia senza mezzi termini la decisione dei Monopoli.. STUDIO IN 40 BAR, RISTORANTI E LOCALI - Il fumo passivo causa nei locali chiusi più inquinamento che nelle strade urbane più trafficate. Lo ha verificato uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità. L'indagine viene condotta in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma, il Dipartimento di epidemiologia dell'ASL Roma E e l'ASL Roma D, in vista della prossima applicazione della legge sul fumo. «È la prima volta che l'inquinamento dovuto al fumo passivo viene effettivamente misurato e non soltanto stimato», dice il presidente Enrico Garaci.
La Gazzetta del Mezzogiorno, 5 gennaio 2005