L'arcipelago delle Galapagos, il santuario naturale ecuadoriano nell'oceano Pacifico che ospita specie animali e vegetali uniche al mondo e che ispiro' a Charles Darwin la teoria dell'evoluzione, e' tornato in stato di emergenza. Il presidente dell'Ecuador Rafael Correa ha firmato in questo senso uno specifico decreto in cui si sostiene che le Galapagos vivono 'una grave crisi istituzionale, ambientale e sociale', proprio mentre si trovava nell'isola una missione di alto livello dell'Unesco per valutare la necessita' di inserire l'arcipelago nella lista del patrimonio dell'umanita' a rischio.

Il paese 'non ha bisogno di risoluzioni di organismi di alcun genere per assumersi le proprie responsabilita'', ha commentato inoltre a sorpresa il capo dello Stato ecuadoriano, aggiungendo subito dopo: 'Noi siamo ovviamente ben coscienti dell'importanza che hanno le Galapagos per il nostro paese'. Correa ha inoltre deciso di mettere fine 'all'anarchia che regna nell'arcipelago' a causa del conflitto di competenze fra entita' che operano nella zona e che hanno portato ad un grave incidente fra dipendenti del Parco nazionale Galapagos (Png, incaricati di proteggere la biodiversita') e la Marina nazionale, accusata di aver realizzato attivita' turistiche e di pesca non autorizzate.

I media ecuadoriani non hanno mai smesso di denunciare i fattori di rischio per l'arcipelago, che sono principalmente: il massiccio flusso di turisti nella ventina di isole, l'introduzione di specie non autoctone, lo sfruttamento ittico industriale, la crescita non regolamentata della popolazione, un modello economico non sostenibile e la mancanza di acqua. Per cercare di frenare questo andamento, il decreto di Correa prevede fra l'altro una possibile sospensione temporanea delle licenze turistiche e dei permessi di residenza, ed una rapida definizione di un piano per eliminare le specie animali non autoctone.

Dopo la dichiarazione ufficiale da parte dell'Unesco nel 1978 dell'arcipelago come 'Patrimonio dell'umanita', si sono succeduti negli anni molti allarmi sui pericoli di una distruzione di questo delicato ecosistema. Le prime preoccupazioni per l'alterazione dell'equilibrio ecologico delle Galapagos furono sollevate gia' oltre dieci anni fa, nel 1996, di fronte alla mancanza di un'adeguata legislazione mirante a proteggere questo inestimabile tesoro dell'umanita'. Nel 2000 un secondo appello fu lanciato dagli ambientalisti e raccolto dall'Unesco che pero', dopo una verifica in loco nel 2006, non ritenne necessario inserire le Galapagos nella lista del patrimonio in pericolo.

E questo nonostante l'arcipelago ecuadoriano fosse stato al centro di gravi episodi - perdita in mare di idrocarburi, pesca di frodo, aumento del numero di turisti, strage di squali per commercializzarne le pinne afrodisiache - che hanno seriamente compromesso la fauna e flora locali. In base a questo scenario, si puo' facilmente intendere lo scetticismo del biologo marino Gunter Reck, specialista dell'arcipelago, che ha sottolineato come le isole hanno bisogno di azioni concrete, piu' che di un ennesimo decreto presidenziale: 'Lo fece anni fa anche l'ex presidente Fabian Alarcon, proprio quando, anche allora, una delegazione dell'Unesco stava visitando il Paese. Ma nessuno compi' azioni concrete'.

Salvo, forse, l'Italia, che nel 2004 stanzio' 2,1 milioni di euro destinati a finanziare un progetto, attraverso il Programma delle Nazioni unite per lo sviluppo (Undp), della durata di tre anni, destinato alla salvaguardia ambientale e allo sviluppo sostenibile dell'arcipelago, il cui inestimabile valore fu ben definito dallo stesso Darwin: 'Qui tanto nello spazio come nel tempo, si ha l'impressione di stare piu' vicino a quel grande avvenimento - il mistero di tutti i misteri - che e' la comparsa di nuovi esseri umani sulla terra

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