Il sindaco di New York Michael Bloomberg sogna una Grande Mela verde che faccia da faro in fatto di emergenza climatica alle altre metropoli del mondo: il primo cittadino ha convocato in maggio a Manhattan un vertice di grandi città e intanto si prepara ad annunciare un piano per tagliare drasticamente le emissioni inquinanti nell'area metropolitana.

«Non possiamo nascondere più la testa nella sabbia. Il cambiamento climatico è una realtà con conseguenze reali. E una città sulla costa come New York non può aspettare e sperare per il meglio», ha detto Bloomberg in una conferenza stampa a City Hall.Il sindaco si è prefisso un piano per tagli del 30 per cento dei gas serra di qui al 2030.

Al vertice di maggio (dal 14 al 17), oltre all'ex presidente Bill Clinton che con la sua Fondazione è partner dell'iniziativa, parteciperanno sindaci di decine di grandi città tra cui Roma, Londra, Tokyo, Mosca, Istanbul, Parigi e Bankgok. «New York deve dare l'esempio», ha detto Bloomberg in conferenza stampa. Di emergenza clima si parlerà anche all'Onu già a partire dalla prossima settimana quando è in programma, su iniziativa britannica, una riunione del Consiglio di Sicurezza.

Sarà un primo passo: le Nazioni Unite - ha detto il segretario generale Ban Ki Moon in una intervista oggi sul Financial Times - stanno studiando la possibilità di convocare un incontro ad alto livello a settembre, ai margini dell'Assemblea Generale: sarebbe l'occasione per dare direttive politiche al cruciale appuntamento dei ministri del'ambiente in dicembre a Bali che potrebbe portare a un summit mondiale nel 2008 o nel 2009.

Ban ha detto che se Bali dovesse aver successo «una riunione a livello di vertice potrebbe essere presa in considerazione più avanti». «Se ci fosse un accordo verso un vertice nel 2008 io sarei molto contento», ha aggiunto il segretario generale, secondo cui indicazioni più chiare potrebbero venire dopo la riunione dei capi di Stato e di governo del G8 il prossimo giugno in Germania.

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