La prima conferenza per lo sviluppo umano africano si è tenuta a Rabat, in Marocco. Governance, uguaglianza di genere, lotta alla povertà i temi affrontati; in chiusura un documento di intenti. Ma forse una novità c'è.Dal 6 al 7 aprile si è tenuta a Rabat, in Marocco, la prima conferenza africana per lo sviluppo umano: hanno partecipato i ministri degli esteri e dello sviluppo di tutti i paesi africani, senza eccezioni.
La conferenza, dal titolo "Cooperazione di prossimità: prospettive e possibilità" è stata lanciata dal Marocco, con il contributo dell'UNDP, con l'obiettivo di dar vita a nuove strategiche partnership Sud-sud tra i paesi africani, attraverso la cooperazione basata sugli obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite.
La conferenza è stata un'occasione per fare il bilancio dei risultati già realizzati e ha permesso uno scambio di esperienze concrete. Tre i temi principali che sono stati affrontati: la riduzione della povertà, in particolare il miglioramento delle capacità locali attraverso progetti adeguati; la promozione dell'uguaglianza tra i sessi, con l'analisi e il confronto delle iniziative locali; infine la governance, la gestione efficiente ed efficace delle risorse umane e materiali.
Il documento finale della conferenza "La dichiarazione di Rabat" (il documento è in francese), è stato firmato da tutti paesi che hanno preso parte al meeting. Mira a promuovere la "solidarietà africana": i partecipanti si sono impegnati a portare avanti nei propri paesi politiche economiche e sociali per combattere la povertà, programmi di educazione e l'elaborazione di piani d'azione contro aids, malaria, tubercolosi.
I ministri degli esteri presenti si sono impegnati inoltre a promuovere la partecipazione dei cittadini nei processi di sviluppo. La dichiarazione propone infine la creazione di un comitato africano di esperti sullo sviluppo umani, a sostegno dei governi.Dichiarazioni d'intenti che non suonano nuove, e che richiamano i buoni propositi puntualmente espressi ai meeting diplomatici e politici.
A rendere questa conferenza diversa dalle iniziative passate c'è forse il clima di entusiasmo mai respirato prima, molti commentatori e osservatori hanno visto in questo incontro una svolta: l'Africa potrebbe davvero trovare la strada per uscire autonomamente dal sottosviluppo? Gli africani troveranno delle alternative ai capitali stranieri? Vedremo presto i frutti della "solidarietà africana"?Secondo Hilal Omar, segretario generale del Ministero degli affari esteri del Marocco, l'incontro ha se non altro avuto il merito di suscitare l'attenzione della comunità internazionale per le iniziative continentali africane.