Sei anni fa, quando ne aveva soltanto 10, Irma Janeth pose accidentalmente il piede sinistro su una mina mentre camminava nella campagna intorno alla sua città natale, Quebradona (Colombia).

L'esplosione le portò via di netto il piede in un istante, e le ferite furono tali da impedirle in futuro di avere figli. «È troppo orribile ciò che accade alla gente con queste mine», dice Irma. Nonostante la tragedia che le è toccata, Irma è determinata a mettersi il passato dietro le spalle. «Come fai a vivere se continui a recriminare su quello che ti è accaduto in passato?».

Dopo avere perso due anni di scuola a causa dell'incidente, ora Irma ha ripreso gli studi. Ma, come molte altre giovani vittime delle mine, ha ancora bisogno di aiuto. Per aiutare le vittime civili come Irma, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 4 aprile Giornata internazionale per la sensibilizzazione e l'assistenza sulle mine.

La lotta contro le mine comprende varie azioni: l'individuazione e la distruzione degli ordigni, l'assistenza alle vittime, l'educazione della popolazione civile sui modi per evitare incidenti in zone minate, e la distruzione degli arsenali.


Protesi infantili, una spesa insostenibile per le famiglie povere.

Ciò che è accaduto a Irma è qualcosa di molto frequente nella Colombia rurale, di questi tempi.

Il perdurante conflitto tra esercito governativo, guerriglia e forze paramilitari ha lasciato una triste eredità di mine e ordigni inesplosi nel sottosuolo del paese. Secondo i più recenti studi sul problema, la Colombia ha ormai il più alto tasso al mondo di vittime provocate da mine e bombe inesplose.

La situazione è particolarmente grave nelle aree rurali, dove avviene il 96% degli incidenti.«Soltanto l'anno scorso abbiamo avuto 65 vittime tra i bambini» afferma Sharon Ball, specialista UNICEF per la lotta alle mine. «Un bambino mutilato da una mina ha bisogno di una nuova protesi ogni 4 mesi man mano che cresce, e soprattutto in zone rurali, dove è più rapida l'usura dell'arto artificiale.

E questo comporta per le famiglie povere un costo non sostenibile.» L'impatto che questi incidenti hanno sulle comunità locali è devastante. «Le mine non cessano di generare terrore e dolore tra la gente», ripete Martina Murillo, impegnata in attività di educazione e prevenzione dai rischi delle mine.


In attesa dello sminamento.

Sebbene il problema delle mine in Colombia sia così grave, non esiste ancora un programma umanitario per lo sminamento nel paese. Soltanto adesso i genieri dell'esercito, in cooperazione con le Nazioni Unite, stanno iniziando ad addestrare i cani per fiutare gli esplosivi.

Educare i bambini sui pericoli delle mine è un altro modo per combatterne la minaccia. Con il sostegno dell'UNICEF, nelle scuole rurali della Colombia si realizzano lezioni di sensibilizzazione nelle quali, attraverso anche giochi e canti, gli alunni imparano a riconoscere i vari tipi di mine e ad evitarne gli effetti letali.

Fino a che non prenderà il via un programma di sminamento nazionale, misure di prevenzione come questa - insieme al sostegno alle famiglie delle vittime - rimarranno gli strumenti più concreti per contrastare la persistente minaccia delle mine in Colombia.

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