Amnesty International ha diffuso oggi un nuovo rapporto in cui denuncia che la grande maggioranza di coloro che si trovano ancora a Guantánamo e' detenuta in condizioni d'isolamento crudeli, che violano gli standard internazionali. La maggior parte dei prigionieri e' stata sottoposta a un trattamento duro per tutta la durata della detenzione, trascorsa in gabbie metalliche o celle di massima sicurezza.

Per di piu', una nuova struttura aperta lo scorso dicembre, conosciuta come Campo 6, ha determinato condizioni ancora piu' rigide e durature d'isolamento estremo e deprivazione sensoriale. I prigionieri sono reclusi per 22 ore al giorno in celle d'acciaio isolate e recintate, tagliati quasi completamente fuori da ogni contatto umano.

Le celle non hanno aperture sull'esterno o accesso a luce e aria naturale. I detenuti non possono svolgere alcuna attivita', sono sottoposti a illuminazione costante, 24 ore su 24, e sorvegliati regolarmente dal personale del centro, attraverso spioncini collocati sulla porta della cella. Possono svolgere esercizio fisico uno per volta, in un cortile circondato da alte mura perimetrali che lasciano filtrare poca luce naturale. Poiche' spesso vengono portati fuori dalle celle di notte, essi rischiano di non vedere la luce del sole per giorni e giorni.

Le autorita' statunitensi hanno descritto il Campo 6 come una ?struttura moderna e all'avanguardia', piu' sicura per il personale e piu' confortevole per i detenuti. Tuttavia, Amnesty International ritiene che le condizioni, come rilevato da immagini fotografiche e dalle testimonianze dei prigionieri e dei loro avvocati, violino gli standard internazionali sul trattamento umano.

Per certi aspetti, queste condizioni appaiono maggiormente severe anche dei piu' restrittivi livelli di custodia in ?supermassima sicurezza' applicati in territorio statunitense, criticati da organi internazionali come incompatibili con gli standard e i trattati internazionali sui diritti umani.

Secondo quanto risulta ad Amnesty International, intorno all'80% dei circa 385 uomini che si trovano a Guantánamo sono detenuti in isolamento: si tratta di un passo indietro rispetto a decisioni precedenti, tese a migliorare le condizioni di detenzione e a favorire maggiore socializzazione tra i prigionieri.

Il Pentagono ha comunicato che, intorno alla meta' di gennaio, 165 detenuti sono stati trasferiti nel Campo 6. Altri 100 sono in isolamento nel Campo 5, un'altra struttura di massima sicurezza di Guantánamo. Un'ulteriore ventina di prigionieri si troverebbe in isolamento nel Campo Echo, una struttura separata dalle altre, dove le condizioni di detenzione sono state definite dal Comitato internazionale della Croce rossa ?estremamente dure'.

Shaker Aamer, residente nel Regno Unito ed ex mediatore tra i detenuti e il personale del centro, e' in isolamento totale a Camp Echo dal settembre 2005. Nella stessa struttura si trova anche, da 10 mesi, Saber Lahmer, un algerino catturato in Bosnia. Entrambi gli uomini sono reclusi in celle piccole, prive di finestra, con poche possibilita' di fare esercizio fisico e nessun oggetto personale, fatta eccezione per una copia del Corano.

A marzo Lahmer avrebbe rifiutato di lasciare la propria cella per un colloquio, gia' concordato da tempo, col proprio avvocato e cio' ha sollevato forti preoccupazioni per la sua salute mentale. Le misure di sicurezza pare siano significativamente aumentate a seguito di un prolungato sciopero della fame e della morte di tre prigionieri, suicidatisi nel giugno scorso.

Molte delle persone trasferite al Campo 6 provengono dal Campo 4, dove erano detenute in gruppi all'interno di baracche e avevano la possibilita' di svolgere una serie di attivita' ricreative. La popolazione carceraria del Campo 4 e' scesa da 180 prigionieri nel maggio 2006, agli attuali 35.

Tra i detenuti dei Campi 5 e 6 figurano persone di cui e' stato gia' stabilito il rilascio o il trasferimento, tra cui alcuni uiguri, cinesi di religione musulmana, i quali tuttavia non possono tornare in Cina a causa del rischio di persecuzione. Amnesty International teme che le condizioni detentive, oltre a essere inumane, possano avere un effetto fortemente negativo sulla salute psicologica e fisica di molti prigionieri, acuendo lo stress provocato dalla detenzione a tempo indeterminato, senza accusa ne' contatto coi propri familiari.

Avvocati che hanno recentemente visitato i prigionieri del Campo 6, hanno espresso preoccupazione per l'impatto delle condizioni detentive sulla salute mentale di diversi dei loro clienti. L'organizzazione per i diritti umani chiede che Guantánamo sia chiusa e che i detenuti siano incriminati e processati secondo gli standard internazionali sui processi equi oppure rilasciati.

Nel frattempo, gli Usa dovranno prendere immediate misure per alleviare le condizioni detentive e ieri siano trattati secondo gli standard e i trattati internazionali. Le misure sollecitate da Amnesty International comprendono la fine dell'isolamento prolungato e in condizioni di limitata stimolazione sensoriale, un aumento delle attivita' e delle opportunita' di associazione tra i detenuti, contatti regolari con le proprie famiglie e possibilita' di fare telefonate e ricevere visite.

Amnesty International, infine, chiede al governo statunitense di consentire l'ingresso a Guantánamo di organizzazioni indipendenti e di esperti Onu sui diritti umani, nonche' di un team indipendente di medici che possa visitare i detenuti in privato e accertarne le condizioni di salute.

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