"Da oggi sappiamo che la cooperazione italiana è ufficialmente fuori dall'Europa. Quello 0,20% Aps/Pil dell'Italia è un dato che grida vergogna". Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid, commenta così i dati resi noti oggi dall'Ocse sulle quote che i Paesi destinano all'Aiuto pubblico allo sviluppo, che vedono l'Italia non raggiungere nel 2006 l'obiettivo europeo dello 0,33% e posizionarsi al penultimo posto nella classifica europea, seguita solo dalla Grecia.
"I dati dell'Ocse ci confermano che occorre un immediato cambio di rotta da parte del nostro governo per riportare l'Italia definitivamente in Europa", afferma Marco De Ponte. "L'Italia resta lontana dagli impegni presi con gli elettori e in sede internazionale: l'obiettivo di raggiungere lo 0,7% Aps/Pil entro il 2015, in attesa di un promesso cambio di rotta, è sempre di più un miraggio".
"Il governo in carica non può attendere oltre per rimettere l'Italia al passo con gli impegni presi nella lotta alla povertà. I dati forniti oggi dall'Ocse sono ancora più preoccupanti se si considera che si scende allo 0,11% se si esclude la cancellazione del debito verso alcuni paesi. Tali dati sono purtroppo il risultato di una politica di assoluto disinteresse nei confronti dei paesi poveri che è stata adottata negli anni passati", continua il segretario generale di ActionAid.
"Il governo Prodi deve davvero dare una svolta nella politica adottata dal nostro paese in materia di lotta alla povertà, tenendo fede agli impegni assunti in campagna elettorale e chiarendo finalmente che tipo di politica estera l'Italia intende perseguire", spiega ancora Marco De Ponte. "Certamente in questo momento non sta dando un segnale di credibilità, soprattutto in considerazione delle ripetute promesse da parte del Presidente del Consiglio e del Ministro dell'Economia sul pagamento delle quote arretrate del finanziamento italiano al Fondo Globale per la lotta all'AIDS. Cosa che ancora non è avvenuta".
Il 29 gennaio scorso, ricorda ActionAid, il presidente Prodi in visita ufficiale ad Addis Abeba di fronte all'Unione Africana, aveva annunciato il quasi completamento del versamento delle quote italiane al Fondo Globale per la lotta all'AIDS. "Quell'annuncio - spiega De Ponte - non è mai stato seguito da fatti concreti e l'Italia si appresta a presentarsi al summit del G8 di giugno, ancora morosa nei confronti di un Fondo la cui creazione era stata promossa nel 2001 proprio dal nostro Paese".
Ed è proprio per inviare un monito al governo, esortandolo al rifinanziamento immediato del Fondo Globale, che ActionAid ha lanciato oggi un'azione di sensibilizzazione e di denuncia nell'ambito della campagna "No poverty No aids" indirizzata a tutti i 630 componenti della Camera. In commissione bilancio, infatti, comincerà la verifica per il reperimento delle risorse necessarie a coprire parte del debito ed il futuro impegno italiano verso il Fondo Globale.
Tutti i deputati, infatti, hanno ricevuto oggi un "kit di primo soccorso", composto da un ricettario medico e da una spilletta della campagna. Ai deputati, promossi al ruolo di "medici del governo e ambasciatori della lotta all'HIV", viene chiesto di utilizzare il ricettario medico per prescrivere al Governo italiano una cura per i frequenti vuoti di memoria dei quali soffre riguardo agli impegni presi dall'Italia nella lotta all'AIDS