Il 30 marzo nella sala dell'Assemblea generale dell'ONU a New York si è svolta la solenne cerimonia di sottoscrizione della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, alla quale hanno partecipato più di 80 Paesi e oltre 400 delegazioni di associazioni delle persone con disabilità.
La Convenzione pone obiettivi concreti per realizzare una piena integrazione sociale delle persone disabili. Per 650 milioni di cittadini con handicap di tutto il mondo, quindi, rappresenta una tappa importante e decisiva nel percorso di affermazione dei loro diritti e di piena partecipazione alla vita sociale.
L'appuntamento newyorkese ha attivato il processo di ratifica del testo della Convenzione, già approvato dalle Nazioni Unite lo scorso 13 dicembre ma che, per diventare operativo e vincolante per i governi sottoscrittori, richiedeva la firma di almeno 20 Paesi membri.
Oltre alla straordinaria partecipazione, il record più significativo è stato proprio il numero di paesi firmatari - ben 82 - una cifra di molto superiore al numero di firme in genere conseguito in occasioni simili.Per l'Italia ha firmato il Ministro delle Politiche Sociali Paolo Ferrero alla presenza di una delegazione ufficiale composta, tra gli altri, da Giampiero Griffo e Ida Collu, membri del CND (Consiglio Nazionale sulla Disabilità) e della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), accompagnati da Nicola Fazzi in rappresentanza delle persone con disabilità.
La pressione delle associazioni rappresentative delle persone con disabilità, fondamentale nelle fasi di elaborazione e stesura del testo, sarà altrettanto importante anche per garantire che il testo ratificato sia pienamente accolto in Italia.
Ecco perché per approfondire i temi della Convenzione e prepararsi al lavoro dei prossimi mesi, le Associazioni aderenti alla FISH - tra cui AISM - si sono incontrate il 24 ed il 25 Marzo a Brescia e, con il Ministro delle Politiche Sociali Paolo Ferrero, il 26 Marzo a Milano.
Per l'Italia, il passo successivo prevede la presentazione del documento al Parlamento per la verifica di eventuali incompatibilità a livello normativo e per l'approvazione finale. A questo punto la Convenzione sarà a tutti gli effetti parte integrante della legislazione italiana e dovrà essere rispettata in quanto sovrapposta alle leggi nazionali.