Sono almeno sessanta i paesi che nei prossimi anni saranno direttamente minacciati dalla conseguenze del riscaldamento globale del pianeta. Questo il risultato piú evidente di uno studio condotto a livello internazionale che sarà pubblicato la settimana scorsa.

Il documento, alcuni elementi ne anticipa oggi l'Independent, sottolinea che almeno sessanta paesi, in prevalenza del terzo mondo, subiranno conseguenze immediate e pesanti dal fenomeno: siccità, cronica manca di cibo, erosione delle coste, devastanti alluvioni, dinamiche migratorie incontrollabili.

Il "Rapporto intergovernativo sul cambiamento climatico", condotto da circa 2500 tra i principali scienziati del mondo, sarà presentato venerdí prossimo dopo che da oggi a giovedí, a Bruxelles, una conferenza internazionale ne metterà a punto gli ultimi dettagli.

Secondo le anticipazioni, il testo mostrerà come nei prossimi 20 anni decine di milioni di cittadini dell'America Latina e centinaia di milioni di africani si troveranno a dover far fronte a gravi problemi di carenza idrica. Dal 2050 la siccità inizierà a farsi sentire anche in Asia dopo che all'incirca nel 2035 lo scioglimento dei ghiacciai dell'Himalaya metterà a rischio le vite di 700 milioni di persone.

Nel 2080, poi, oltre 800 milioni di persone si troveranno costrette a fuggire dalle loro case nelle regioni costiere di varie zone del mondo a causa dell'innalzamento dei livelli dei mari. Da quel momento in poi il fenomeno delle migraziani 'ambientali' diventerà praticamente endemico mentre circa un terzo delle specie animali viventi sul pianeta si ttroverà a rischio di estinzione.

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