"Ci dispiace apprendere che la LIPU si sia schierata a favore della moratoria sull'eolico. Gli impianti per sfruttare il vento si fanno in tutto il mondo, anche in Paesi che, in fatto di rispetto per gli equilibri ambientali e attenzione al paesaggio, hanno una tradizione esemplare. I problemi per l'ecosistema in Italia sono ben altri".Così risponde Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente, alle dichiarazioni rese venerdì scorso da un dirigente dell'associazione agli organi d'informazione. "Oggi in Italia in quanto a energia prodotta da impianti eolici siamo agli albori, con una potenza installata di soli 2000 megawatt. In Danimarca il 20% dell'energia elettrica arriva dal vento, nella regione della Navarra, in Spagna, sono addirittura oltre il 50%. E non ci pare siano Paesi poco attenti all'ambiente. La scorsa settimana si è verificato un picco per cui intorno alle 5 del pomeriggio, per un ora intera, il 27% dell'elettricità di tutta la Spagna era prodotta da impianti eolici". Il mondo dell'ambientalismo - secondo Legambiente - deve chiedere più eolico, ovviamente con attenzione alla dislocazione degli impianti sul territorio. "In merito alla perplessità sul reale contributo di questa fonte al fabbisogno energetico nazionale e alla lotta ai cambiamenti climatici rispetto al ?costo' dell'impatto paesaggistico - conclude Ferrante - non ci sono dubbi: la bilancia pesa inequivocabilmente dalla parte dei primi".

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