Amnesty International ha denunciato oggi la condanna a otto anni di carcere, per ?propaganda contro lo Stato', di padre Nguyen Van Ly, un prete cattolico di 60 anni che aveva collaborato alla diffusione su internet di una petizione in favore di un cambiamento democratico.

Nello stesso processo sono state condannate altre quattro persone: Nguyen Phong, Nguyen Binh Than, Hoang Thi Anh Dao e Le Thi Hang. Secondo l'organizzazione per i diritti umani, le accuse contro padre Nguyen Van Ly e gli altri imputati, determinate da moventi politici, costituiscono un tentativo di ridurre al silenzio chi osa criticare il governo vietnamita.

Padre Ly viene cosi' adottato da Amnesty International come prigioniero di coscienza per la quarta volta in due decenni. La sua condanna conferma quanto, dopo aver organizzato il vertice dell'Apec (Cooperazione economica Asia-Pacifico) lo scorso novembre, il Vietnam abbia aumentato la repressione del dissenso. Amnesty International chiede al governo vietnamita il rilascio immediato e incondizionato di padre Ly e degli altri quattro prigionieri.

Padre Ly ha trascorso circa 15 anni in carcere per aver, a partire dalla fine degli anni '70, criticato in forma pacifica l'atteggiamento del governo in materia di religione e aver chiesto il rispetto dei diritti umani. Lo scorso aprile l'organizzazione da lui fondata, ?Blocco 8406', ha diffuso una petizione on line, promossa da 118 attivisti, per chiedere un cambiamento democratico e la protezione dei diritti umani. La petizione ha dato vita a un vero e proprio movimento on line per la democrazia.

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