Oltre 600 computer dismessi dalla aziende sono stati rigenerati dalla scuole romane per i centri anziani della capitale. Alla sua seconda edizione, "l'operazione riciclo" si estende anche alla Regione Lazio. La campagna "Non mi buttare? al centro anziani c'è post@ per me!" è ideata dalla Fondazione Mondo Digitale con il sostegno di Beppe Grillo.
Raggiunto l'obiettivo della prima edizione della campagna, lanciata nel febbraio 2006 da Beppe Grillo all'Auditorium di Roma: dotare di almeno quattro computer ognuno dei 140 centri anziani di Roma. In questi giorni le consegne. In un anno di lavoro otto istituti romani hanno attivato vere e proprie task force di studenti per il check-up completo delle macchine: si tratta di quattro istituti tecnici industriali (Pascal, Armellini, Fermi e Pacinotti), il tecnico commerciale Calamandrei, il liceo classico Russell e la scuola secondaria di primo grado Stefanelli. Oltre 2000 invece gli studenti che in quattro anni, con il progetto Nonni su internet, hanno insegnato agli anziani della città ad usare il computer, diplomando 4000 internauti senior.
Come nasce un pc "pulito e solidale"
Regalare un computer dismesso ad un centro anziani non basta. Occorre rigenerarlo, con un processo di lavorazione che ha costi e tempi precisi. Ma questo processo si può trasformare in un investimento di lunghissima durata se si coinvolgono gli attori giusti e se tutta l'operazione è rigorosamente non profit. ll principio del progetto è molto semplice: le aziende che intendono disfarsi di pc inutilizzati ma funzionanti si rivolgono alla Fondazione Mondo Digitale. Gli studenti delle scuole romane si occupano del check-up completo delle macchine e della sostituzione dei programmi con software open source oppure con sistema operativo e programmi Microsoft. La Fondazione Mondo Digitale è infatti accreditata come MAR ovvero Microsoft Authorised Refurbisher: con questa certificazione è possibile installare legalmente il sistema operativo Microsoft su computer che poi dovranno essere donati. Ad oggi sono stati rigenerati oltre 600 pc, ma il potenziale è di gran lunga superiore. Hanno partecipato, tra settore pubblico e privato: Comune di Roma, Acea, Poste Italiane, Engineering e diversi uffici legali privati. Poste Italiane, in particolare, ha donato 300 pc e ha messo a disposizione il servizio di trasporto Sda per le consegne prima alle scuole e poi ai centri anziani.
Resettare e ricominciare dal basso
Beppe Grillo, che da anni si batte per l'accesso gratuito all'informazione, aderisce al progetto della Fondazione, perché è convinto che i nuovi protagonisti di politiche vincenti per la vita comune siano i giovani e gli amministratori locali: per creare una società della conoscenza inclusiva è necessario "resettare il potere e ripartire dal basso". È questo il messaggio che sta lanciando con lo spettacolo Reset in tour nelle città italiane.
Un modello esportabile
Quasi un cittadino su cinque nel Lazio ha più di 65 anni. I centri per anziani sono 589, su un totale di 378 comuni, Roma compresa. L'assessore per la Tutela dei consumatori e semplificazione amministrativa della Regione Lazio, Mario Michelangeli, ha deciso di estendere il modello di intervento attivato dalla Fondazione ai centri anziani di tutta la regione, contribuendo periodicamente al riuso di materiale informatico. "La Fondazione, per la sua missione pubblica, ha scelto tre parole chiave: innovazione, istruzione, inclusione. Credo che debbano essere le linee guida di ogni amministratore locale". "È significativo", ha dichiarato l'assessore, "il circolo virtuoso di azioni positive che riesce a produrre la campagna di riciclo, non solo sulla scuola, ma anche sul piano economico, impegnando perfino le aziende profit in comportamenti solidali, a partire da gesti concreti e trasparenti. Questo progetto è per noi il primo passo in direzione di una messa in rete di tutti i centri sociali per anziani della nostra Regione,".
Anche l'Onu contro i rifiuti hi-tech
Smaltire la spazzatura elettronica ha un costo economico ed ambientale. I rifiuti hi-tech, secondo l'Agenzia europea per l'ambiente, si accumulano al ritmo di 40 milioni di tonnellate l'anno. La United Nations University, organismo collegato all'assemblea generale dell'Onu, ha appena lanciato il programma Step (Solving the e-waste problem ovvero Risolvere il problema della spazzatura elettronica): l'obiettivo è fissare standard mondiali di riciclaggio, prolungare la vita media dei prodotti e diffondere il mercato dell'usato. Ed è proprio quello che già sta facendo la Fondazione?
La famiglia digitale non è ancora allargata
Gli italiani sono primi al mondo per la telefonia mobile, ma il digital divide continua a lasciare fuori anziani, casalinghe e chi ha scarsa familiarità con l'inglese. Secondo il Rapporto E-Family 2007, l'esclusione dalla tecnologia non presenta più caratteri geografici e le donne che lavorano stanno recuperando velocemente il ritardo. Ora sono soprattutto gli anziani che fanno fatica ad avvicinarsi al mondo delle nuove tecnologie. Ma se in Italia l'uso di internet avviene, molto più che in altri Paesi, prevalentemente in casa (unico punto di accesso per il 54% degli utilizzatori), come coinvolgere la popolazione anziana? Infatti, le famiglie digitali sono quasi il 60%, ma il primo pc domestico stenta ad entrare proprio nei nuclei familiari composti da persone anziane, casalinghe e pensionati. Per superare il ritardo digitale che interessa gli anziani, sottolinea il rapporto E-Family, occorre indirizzare azioni sulla loro formazione con modalità appropriate. Appunto: cominciare dai centri anziani!
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