Si è chiusa a Bruxelles la prima Assemblea Mondiale dei cittadini e degli eletti per l'Acqua. Oltre 600 i partecipanti, provenienti da tutti i cinque continenti. I risultati dell'incontro: l'assunzione di impegni concreti e una lettera da inviare ai leader politici di tutto il mondo.
Riconoscere l'accesso all'acqua come diritto umano universale entro il 2008; creare una commissione d'inchiesta sui fondi di investimento internazionali specializzata nell'acqua; rinforzare il ruolo delle imprese pubbliche dell'acqua in contrasto con le decisioni dei governi che vogliono liberalizzare i servizi idrici; chiedere maggior impegno ai singoli cittadini "Portatori d'acqua" nelle scuole, nelle comunità e negli enti locali: questi sono gli impegni prioritari che l'Assemblea ha deciso di assumersi.
Nella sessione conclusiva dell'assemblea è stata approvata e firmata da tutti i partecipanti una lettera da inviare a tutti i capi di stato e i governi del mondo, compresi i presidenti dei parlamenti nazionali e regionali (europeo, panafricano, parlatino), e i membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu. In particolare, i ministri presenti a Bruxelles, rappresentanti del governo boliviano e di quello italiano, si sono impegnati a far si che il Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU riconosca l'accesso all'acqua come diritto universale, in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, il 10 dicembre 2008.
"L'acqua come diritto umano deve essere riconosciuta giuridicamente da un'apposita Convenzione Internazionale in sede ONU" aveva infatti dichiarato la vice ministra italiana degli affari esteri Patrizia Sentinelli, nel suo intervento all'Assemblea. Danielle Mitterand, Presidente della Fondazione France Libertès, nel suo intervento aveva invece toccato il tema della privatizzazione delle risorse idriche, altro punto chiave: "L'acqua non è una merce.
Chiediamo alle istituzioni di creare una Commissione incaricata della gestione universale dell'acqua." Mitterand ha avanzato quindi una proposta concrerta: destinare l'1% delle spese militari all'accesso all'acqua. Sulla partecipazione della società civile ha parlato invece Padre Alex Zanotelli, nel suo intervento all'Assemblea di martedì, perché i cittadini si mobilitano per una campagna contro le banche dell'acqua.
Gli organizzatori non nascondono la soddisfazione per il successo dell'Assemblea: 650 partecipanti, tra parlamentari, sindaci, amministratori locali, rappresentanti delle imprese pubbliche dell'acqua, sindacati e società civile. Appuntamento ora al prossimo Forum Mondiale dell'Acqua nel 2009, dove si cominceranno a verificare gli impegni presi.