Circa il 40% della popolazione mondiale, un miliardo e 400 milioni di persone, distribuite in 80 paesi, si trova in stato di penuria d'acqua con mediamente meno di 2,7 litri di acqua al giorno per persona.
Il problema della disponibilità di questo prezioso bene e della sua gestione e distribuzione equa e solidale è, contemporaneamente, all'origine di scontri sociali in molte parti del mondo, dall' India, alla Bolivia, dalla Cina, all'Africa, al Medio Oriente. I cambiamenti climatici in corso, manifestandosi spesso con eventi estremi, acuiscono la gravità della situazione. Questo il grido d'allarme lanciato dal Wwf nella giornata mondiale dell'acqua.
E per l'occasione il Wwf rende noto il suo Dossier Acque 2007 in cui fa il punto dell' aggressione a fiumi e acque dolci della nostra Penisola mettendo l'accento su 9 casi simbolo italiani e proponendo al Governo 4 passi per migliorare.«Il futuro - dichiara Andrea Agapito Ludovici, responsabile Acque dolci del Wwf Italia - sarà senz'altro condizionato dai cambiamenti climatici, ma in Italia l'emergenza ha radici ben più profonde.
Nel nostro Paese manca una visione delle molteplici funzioni del bene acqua» con «una totale assenza di pianificazione» aggravata «dalla diffusa vulnerabilità del territorio nazionale, martoriato dalle continue infrastrutturazione proposte lungo gli alvei fluviali».
Ecco quindi i «4 passi» per uscire da questa situazione: recepire e applicare correttamente la Direttiva Quadro Acque; istituire una task-force di esperti; promuovere il riordino delle competenze; rilancio del ruolo delle Autorità di bacino e/o distrettuali per garantire il governo delle acque.
Di seguito l'emergenza acqua secondo il dossier del Wwf:
- CONSUMI: il consumo d'acqua pro capite nell'ultimo secolo è cresciuto a un ritmo doppio rispetto al tasso di crescita della popolazione. Tuttavia il consumo d'acqua nelle abitazioni e nelle città incide soltanto per il 10% sul totale. In Italia all'agricoltura viene attribuito un 46%, alle industrie manifatturiere il 17%, alla produzione idroelettrica il 19% e per le forniture pubbliche il 18%. L'innevamento toglie 90 milioni di metri cubi d'acqua l'anno.
- SPRECHI: in alcuni Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) le perdite sono superiori al 55% (una perdita fisiologica è intorno ai 7-15%), con il caso limite è l'ATO di Avezzano in Abruzzo dove le perdite ufficiali sono pari al 77% dell'acqua immessa nelle reti.
- ACQUA RUBATA: stime prudenti indicano in circa 1,5 milioni di pozzi illegali, soprattutto nel centro sud.
- ACQUA STERILIZZATA: delle 50 specie autoctone di pesci solo 3 o 4 possono essere considerate non a rischio, mentre tutte le altre, comprese le diverse specie endemiche (quali tra gli altri: Carpione del Garda, Carpione del Fibreno, Panzarolo, Ghiozzo di ruscello), sono da considerare, a diverso grado, in pericolo di estinzione.
- ACQUA INQUINATA: in alcune regioni la maggior parte dei punti di rilevamento per le analisi chimiche delle acque sotterranee risulta nelle classi inquinato o fortemente inquinato per la presenza di metalli pesanti e composti chimici pericolosi.