E' stata presentata a Roma l'indagine Censis sul tema: "I costi sociali ed economici della malattia di Alzheimer: cosa è cambiato?" A sei anni dall'ultimo studio, la Fondazione Censis, su incarico dell'Aima, ha realizzato una nuova analisi per riconsiderare le spese sociali e familiari di una malattia che prevede un grado elevatissimo di coinvolgimento da parte familiari del malato.

Sono quasi 500.000 le famiglie (2,4% delle famiglie italiane) toccate dal dramma dell'Alzheimer, la malattia che "ruba la mente", e sono circa 80.000 all'anno i nuovi casi di malattia, destinati ad aumentare, considerando l'attuale andamento demografico e il conseguente invecchiamento della popolazione italiana.

Le famiglie dei malati sono completamente coinvolte nella cura, nell'assistenza, nel sostegno psicologico e nella tutela del proprio congiunto, ma non sempre la presenza dei servizi sanitari e socio-assistenziali di supporto risulta adeguata. Rispetto al 1999 la situazione legata ai responsabili della cura del malato, i 'caregivers', è migliorata, grazie ad una maggiore presenza delle Unità di Valutazione Alzheimer, e grazie ad un significativo incremento della quota di pazienti che accedono a servizi importanti quali i Centri Diurni (24,9% contro l'8% registrato nel 1999).

Ciò nonostante il carico assistenziale sopportato dal caregiver si mantiene assolutamente elevato: il 44,3% degli intervistati ritiene il supporto sufficiente; il 28,3% lo definisce come il minimo indispensabile; il 30%, prova nei confronti dei servizi una forte disillusione. Si conferma infine l'entità dei costi sociali della malattia che risultano pari in media a oltre 60.000 Euro all'anno per ciascun paziente.

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