In un'intervista al quotidiano "Il Messaggero" il Ministro Rosy Bindi, ha illustrato il contenuto del Decreto sul riordino della Commissione per le Adozioni internazionali (CAI) approvato lo scorso venerdì nel corso della seduta di Consiglio dei ministri.

La prima novità è che a presiedere la CAI sarà proprio il ministro per la Famiglia. Rosy Bindi promette dalle pagine de "Il Messaggero" un cambiamento di rotta: un nuovo impulso alle adozioni internazionali, più rigore nella selezione degli Enti autorizzati, sviluppo e regolamentazione dell'affido internazionale.

"Il nuovo regolamento - ha detto il ministro Bindi - contiene disposizioni innovative. La più significativa è che la presidenza della Cai viene conferita al ministro che sostanzialmente svolge una funzione politica soprattutto nelle relazioni con gli altri paesi.

Quasi ovunque è già così, mentre da noi finora c'era una presidenza non politica. A mio parere si trattava di una scelta inadeguata. Questa importante novità rafforza il ruolo e l'autorevolezza della Commissione, e sarà anche accompagnata da una responsabilità sempre più forte del ministero degli Esteri".

In merito ai rapporti della Commissione con gli enti autorizzati, il ministro sostiene la necessità di "avere criteri più rigorosi nella selezione - ha aggiunto il ministro - e nella valutazione del loro operato. Il loro compito non è soltanto quello di fare da intermediari tra i genitori e i bambini da adottare.

Gli Enti devono farsi protagonisti anche di un'attività di cooperazione e di sviluppo. L'adozione per noi è l'ultima spiaggia, dobbiamo adoperarci innanzitutto perché i bambini abbiano un futuro nel loro paese».

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