"La contraffazione c'è sempre stata, ma negli ultimi anni è diventata una vera e propria emergenza economica e sociale per le sue dimensioni e per la capacità di espansione che rischiano di sfuggire al controllo". A dichiararlo l'Alto Commissario per la lotta alla contraffazione, Giovanni Kessler, in un'intervista a Help Consumatori, l'agenzia d'informazione on line specializzata nei consumi. LINK A INTERVISTA: http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=12698
Secondo recenti stime dell'INDICAM (Istituto di Contromarca per la lotta alla contraffazione), infatti, negli ultimi 12 anni l'incremento mondiale della contraffazione dei prodotti è stato del 1.850% e ben il 7/9% dell'intero commercio mondiale è costituito dalla vendita di merci contraffatte, pari a oltre 450 miliardi di dollari (stime OCSE). Il 70% della produzione mondiale di contraffazioni proviene dal Sud Est Asiatico - al primo posto la Cina - e la destinazione è per il 60% l'Unione Europea. In Italia, il giro d'affari dei produttori di falsi è stimato al 2005 tra i 3,5 e i 7 miliardi di euro.
"Uno dei motivi strutturali della contraffazione - dice Kessler - è il fenomeno che ha caratterizzato il sistema economico e produttivo degli ultimi decenni e cioè l'allungamento della filiera produttiva e la delocalizzazione. Tra le conseguenze significative di questo processo, ormai irreversibile e crescente anno dopo anno, è l'aumento dei Paesi che producono beni di consumo di larga diffusione e quindi la difficoltà crescente per i proprietari dei marchi di effettuare controlli efficaci sul rispetto della proprietà intellettuale".
"C'è scarsa consapevolezza del pericolo rappresentato dalla contraffazione (?) - continua Kessler - Occorre far maturare questa consapevolezza facendo capire alcune cose importanti. La prima è che la contraffazione impoverisce tutto il Paese, perché è evasione fiscale sia del produttore che del commerciante di prodotti contraffatti. La seconda è che si configura una negazione dei diritti dei lavoratori (?) Ma anche per chi vende c'è una situazione spesso di sfruttamento (?) Infine, spesso c'è anche un rischio per la salute. Pensiamo ai prodotti in pelle, ai collanti, ai coloranti?o ai prodotti agroalimentari, ai giocattoli, ai prodotti elettrici contraffatti?tutte situazioni di pericolo più o meno grande. Alla base di tutta la contraffazione c'è il finanziamento della criminalità organizzata: questo dovrebbe bastare a convincere tutti a prendere le distanze".
Secondo Kessler, una chiave per risolvere il problema è programmare azioni comuni tra produttori, commercianti e consumatori, che arrivino a tutti i livelli della società. Intanto, i Paesi da cui tradizionalmente proviene il materiale contraffatto stanno convincendosi che la contraffazione rischia di ritorcersi contro le nuove grandi economie in sviluppo. La Cina, in particolare, ricorda Kessler, ha cominciato a registrare brevetti e quindi a essere sensibile alla loro tutela.