E' stata presentata pochi giorni fa, alla Conferenza Regionale del Volontariato, l'indagine promossa da Cesvot sull'identità e le tendenze del volontariato toscano. L'indagine, condotta dal Professor Andrea Salvini dell'Università di Pisa, si prospetta come un aggiornamento della rilevazione precedente del 2003. L'indagine è stata effettuata somministrando, in forme diverse, un questionario a domande chiuse a 603 organizzazioni di volontariato, ed i risultati hanno dimostrato che sono cresciuti i livelli di istituzionalizzazione delle organizzazioni di volontariato, il radicamento e l'attivismo del volontariato toscano così come la 'multi-appartenenza' dei volontari, che sempre più operano in settori differenti, all'interno di diverse associazioni. Le stesse associazioni, poi, tendono a costruire reti di collaborazioni tra loro, e con gli enti pubblici. Un altro aspetto decisivo sul quale si sofferma l'indagine riguarda il come il volontariato toscano concepisce e costruisce la propria vision, come cioè intende la propria presenza nella società e sul territorio; dai dati raccolti emerge che per il 40,5% delle organizzazioni la concezione da perseguire è quella della professionalizzazione e del consolidamento delle competenze dei volontari in relazione all'ambito dei servizi offerti. Ancora, secondo il 33% circa degli intervistati il volontariato si è ormai avviato verso una situazione di semi-gratuità, mentre il 31,7% degli intervistati sostiene che il futuro del volontariato sarà caratterizzerato sempre più dal passaggio verso forme di organizzazione non profit, tipiche dell'economia sociale. Ed infine il 14,3% degli intervistati segnala la necessità di consolidare forme di riconoscimento dell'attività dei volontari, soprattutto da un punto di vista simbolico.