Si è concluso nelle settimane passate il primo sondaggio dell'anno nuovo di Targatocn che interpellava i lettori sui loro auspici per il 2007. Alla fine della votazione, attiva dal 9 gennaio al 9 febbraio, i 5mila e 241 lettori intervenuti hanno espresso in particolare due desideri: 'maggiore serietà dei politici' con il 43% delle preferenze e "l'Asti-Cuneo che viene realizzata davvero" con il 32% dei voti. A queste due preferenze, tra le quali non sembra azzardato individuare un legame, è seguito un argomento forse meno serio, ma, evidentemente importante per i lettori come il ritorno nella Granda del Concerto di Ferragosto, auspicato dal 10 % dei votanti. Magro risultato invece per l'opzione ?Un colle di Tenda degno del XXI secolo' ritenuto prioritario solo dal 7% dei lettori. Il 4% delle preferenze va invece sia al desiderio che le nostre strade causino meno dolori e vittime ed alla possibilità che Levaldigi trovi finalmente la sua dimensione con voli appetibili per tutti.
Questi dati mi hanno lasciato sbigottito e incredulo in quanto, vada per la serietà dei politici ( ma la serietà dovrebbe essere comunque di ogni cittadino ), ma solo il 4% delle preferenze sono andate al desiderio che le nostre strade causino meno dolori e vittime.
Eppure vi sono dei dati riferiti al 2001 , ultima rilevazione utile, che ci fanno rabbrividire : 1.870 incidenti, 2.910 feriti e 105 morti, una strage che non può lasciarci indifferenti.
Quante volte, le prime pagine di apertura dei settimanali e dei quotidiani della Provincia di Cuneo sono dedicate alla cronaca che non vorremmo mai leggere, e cioè la morte di giovani vite in incidenti stradali : le pagine provinciali dei quotidiani del lunedì raramente non descrivono un incidente, il più delle volte con morti e feriti.
Tralasciamo ciò che abbiamo già detto e scritto più volte, e cioè della prevenzione, della mancanza di una educazione civica e della responsabilità, ma quello che ci dà più sconcerto, è la totale indifferenza della gente.
Quello che più importa è il denaro.
Ed allora non importa se i giovani continuano a morire al ritorno delle discoteche a mattina presto, imbotti di alcol, perché le discoteche continuano a distribuire bevande alcoliche perché ciò che importa è il guadagno, le discoteche devono aprire all'una per dare la possibilità agli altri esercizi commerciali frequentati prima dai giovani, di guadagnare anche loro.
I giovani rincorrono continuamente falsi modelli. Ci si diverte solo più con una macchina di grossa cilindrata, perché vuol dire soldi, prestigio, si beve alcolici perché vuol dire essere "uomini", e così via.
Ognuno, come amava dire Voltaire nel celebre Candido, pensa solo più al "proprio orticello" , così una piccola parte delle persone si interessa della cosa pubblica, perché non si è più parte di una comunità , perché farne parte implica una buona parte di doveri, non ci importa più del vicino, perché nulla è diventato più importante l'IO che sovrasta il NOI, e quindi nulla è più importante dello stare bene nella propria solitudine, sperando che i mali che affliggano la società non ci tocchino mai, elevando attorno grossi muri , per evitare il confronto, la parola, l'esempio, la testimonianza.
E' molto triste questa nostra società del benessere. Chissà, forse riusciremo ad essere cittadini consapevoli quando capiremo di essere cittadini del mondo, o almeno una nazione.
Il Presidente
Giorgio Groppo