La Lega cambogiana per la difesa dei diritti umani (LICADHO) ha denunciato le lacune nel sistema di protezione dell'infanzia: la capillare diffusione dei traffici di minori è un retaggio del passato ancora drammaticamente diffuso.

A ciò si aggiungono le difficoltà legate allo status giuridico dei neonati abbandonati, senza identità, perchè non registrati alla nascita.Dallo scorso novembre Amici dei Bambini ha avviato nel Paese il progetto "Chicchi di felicità", che parte proprio nei luoghi in cui c'è più bisogno di un intervento: negli istituti della capitale.

A Phnom Penh, infatti, la povertà spinge le famiglie ad abbandonare i figli per garantire loro almeno un tetto e un pasto.

Per dare una risposta almeno ai problemi più urgenti che devono scontare i bambini abbandonati, l'associazione lavora nell'orfanotrofio privato Souen Children Center, un orfanotrofio privato e "invisibile" perché mai registrato presso il Ministero, dove l'associazione sta operando per dare un'identità a questi bambini e far conoscere la loro condizione alle autorità competenti.

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