Una duplice, potente scossa di terremoto ha raso al suolo centinaia di edifici nella parte occidentale di Sumatra, una delle più grandi isole dell'arcipelago indonesiano, facendo oltre 50 morti e un almeno duecento feriti, che hanno rapidamente saturato gli ospedali della zona.
Il sisma, valutato di intensità non inferiore a 6,3 gradi della scala Richter, è stato avvertito nel raggio di centinaia di chilometri, fino a Singapore e in Malesia. Al momento del sisma, erano circa le 10,50 di mattina in Indonesia. Una scossa tellurica di poco inferiore ha fatto seguito alla prima.
Le prime notizie di fonte indonesiana riferiscono di 70 vittime. Migliaia di abitanti si sono riversati nelle strade in preda al panico temendo un'onda di tsunami, timore che per fortuna si è rivelato infondato.Alcuni bambini avrebbero trovato la morte nell'incendio della loro scuola, innescato dal terremoto nella città di Solok.
Il sisma, riferiscono gli esperti, è uno degli innumerevoli movimenti del cosiddetto "Anello di fuoco", il sistema di faglie sottostanti la regione del Sud-Est asiatico. Nella maggior parte dei casi, questi terremoti passano praticamente inosservati perché colpiscono zone disabitate. Nel dicembre 2004, un terremoto di spaventosa potenza (9,3 gradi) provocò un'onda di tsunami che fece quasi 170.000 vittime nella sola regione di Aceh, sull'estremità settentrionale di Sumatra.
L'Unicef pronto a intervenire.
Come primissima risposta all'emergenza a Sumatra, l'Unicef Indonesia ha inviato sui luoghi del sisma due esperti del proprio staff con l'incarico di fare una rapida stima dei danni e dei bisogni della popolazione.
Dal magazzino Unicef di Medan (nella regione di Aceh, nel nord di Sumatra), uno dei centri logistici utilizzati nel 2005 per le operazioni di aiuto ai sopravvissuti dello tsunami, verranno mobilizzate scorte di beni di soccorso.
Date le distanze e le condizioni metereologiche (è in corso la stagione dei monsoni) e delle vie di comunicazione, occorreranno circa 24 ore ai camion per trasportare i beni a Padang, la seconda città di Sumatra, nei pressi dell'epicentro.
Tra i beni considerati di prima necessità, l'Unicef porterà teli di plastica per coperture impermeabili nei rifugi di fortuna, kit di farmaci e attrezzature sanitarie, tavolette di cloro per purificare l'acqua, sapone e altri articoli per l'igiene dei bambini e dei loro familiari.