Sono circa 70.000 le famiglie colpite dalla peggiore inondazione in Bolivia negli ultimi 25 anni. La scorsa settimana il presidente boliviano Evo Morales ha dichiarato lo stato di disastro nazionale. SOS villaggi dei Bambini sta aiutando le famiglie colpite dalle inondazioni nelle aree rurali con la fornitura di beni di prima necessità e con l'attivazione di centri diurni per l'assistenza dei bambini.
Alfonso Lupo, Direttore Nazionale SOS in Bolivia, ci racconta della situazione nei distretti di Santa Cruz e Beni.
Dove vivono ora le famiglie e i bambini colpiti dalle inondazioni? In quali condizioni sono?
Molte famiglie delle aree colpite dalle inondazioni vivono ora accanto alle autostrade o vicino alla diga nel centro di Santa Cruz. Vivono, cucinano, trascorrono il loro tempo in una situazione di estremo affollamento. Tutte le scuole sono diventate sistemazioni di emergenza per le famiglie, così non ci sono più classi a disposizione per i bambini. Questo facilita ovviamente il programma di emergenza ma porta anche altri problemi, oltre alla precarietà imperante.
Quali sono le condizioni igieniche?
La situazione è critica. Siamo preoccupati. Il clima tropicale con temperature che superano i 30 gradi associato alla distesa d'acqua crea i maggiori pericoli per la salute. L'acqua è contaminata dalla spazzatura causata dalla grande concentrazione di persone. Ci sono quindi danni maggiori dell'acqua che copre la città: come il grande pericolo di epidemie, disagi gastrointestinali, la dengue e la mayaro, parassiti trasmessi dalle zanzare che provocano febbre alta e dolori fortissimi.
Come vivono le famiglie coinvolte?
La vita è completamente cambiata per le famiglie e i bambini. La vita è ora orientata alla sopravvivenza. La speranza è tornare alle proprie case e alle precedenti attività. Ma probabilmente tutto ciò non sarà possibile. Se le famiglie non hanno le possibilità di ricostruire le loro case e le loro vite, saranno costrette a migrare?ma dove e con quali mezzi? Cosa succederà quando realizzeranno di non aver più nulla? C'è anche un gran rischio di disintegrazione dell'unità famigliare, così la ricostruzione di beni vitali sarà uno degli obiettivi principali che dovremo porci. Ma fin'ora per fortuna le famiglie sono ancora unite e SOS sta cercando di assicurare che le cose restino così, ecco perché abbiamo chiamato il nostro programma di emergenza "le famiglie aiutano le famiglie". Se le famiglie resteranno unite, anche i bambini avranno più possibilità di crescita.
Quanto aiuto è ancora necessario?
Abbiamo bisogno di molto aiuto per salvare le persone colpite. La situazione è più seria di quanto pensassimo e sta peggiorando di settimana in settimana. Abbiamo fatto un sacco di lavoro fin'ora insieme alle autorità e ad altre organizzazioni non governative. Ma la logistica è difficoltosa ed è difficile raggiungere le tutte vittime dell'alluvione.
Quali conseguenze a lungo termine sono attese?
Solo quando l'acqua di sarà ritirata le famiglie saranno in grado di fare i primi bilanci delle loro perdite. Vorrei sottolineare questo aspetto, perché bisognerà aiutare queste famiglie a ricostruire quanto perduto. Inoltre queste persone erano già povere e l'inondazione ha distrutto quel poco che possedevano. L'impatto del disastro sarà immenso soprattutto nelle regioni abitate da allevatori, soprattutto per i piccoli allevatori che vivono della rendita di poche mucche e di agricoltura. La possibilità di spostare le persone in altre aree del paese è ancora sotto la valutazione delle autorità.