Da oggi i costi di ricarica sarebbero dovuti diventare un ricordo, ma così non è stato per tutti. Lo denuncia il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) che ha accertato come la Wind Telecomunicazioni continui ad applicare i costi di ricarica sulle carte prepagate di taglio inferiore ai 50 euro. La sgradita sorpresa in queste ore la stanno avendo milioni di clienti che speravano nel rispetto del decreto Bersani.
Preso atto della violazione, l'associazione ha inviato un esposto documentato a Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nonché al Ministro per lo Sviluppo Economico e al Comando Generale della Guardia di Finanza, affinché si svolgano gli opportuni accertamenti.
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) ha anche predisposto il modulo per la richiesta di rimborso alla compagnia che potrà essere scaricato dal sito www.mdc.it. L'iniziativa segue il ricorso presentato già venerdì 2 marzo nei confronti di Vodafone relativamente ai costi per il recupero del credito residuo per le SIM disattivate per portabilità o per le quali si voglia esercitare il diritto di recesso.
"Siamo soddisfatti - dichiara Francesco Luongo, responsabile del Dipartimento TLC del MDC - dei chiarimenti immediatamente richiesti dall'Authority sia alla Vodafone sia alla Wind, ma vogliamo che tutte le autorità competenti facciano piena luce sul mancato rispetto del decreto Bersani, in modo da tutelare gli utenti titolari delle oltre 70 milioni di SIM nel nostro paese".
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) consiglia di:
1) verificare che il traffico accreditato sia pari all'importo della ricarica conservando le schede acquistate o la ricevuta del tabaccaio. L'esenzione vale per tutte le schede attivate a partire dal 5 marzo, anche se acquistate in precedenza;
2) il traffico acquistato non ha più alcuna scadenza: nel caso di non utilizzabilità, inoltrare reclamo alla compagnia;
3) temporeggiare sui cambi di opzione tariffaria e aspettare la pubblicazione, prevista a giorni sul sito dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, dei prospetti comparativi delle tariffe;
4) ricordarsi che a partire dal 4 aprile 2007 si potrà recedere liberamente dai contratti di telefonia anche cambiando operatore senza più alcun vincolo temporale e senza spese non giustificate da costi effettivi sostenuti dall'operatore (contestare immediatamente eventuali carte servizi forfetarie).
Laura Simionato
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