Non sarà più necessario il permesso di soggiorno per i bambini stranieri adottati all'estero da una coppia italiana: lo prevede una direttiva firmata il 21 febbraio dai ministri dell'Interno Amato e delle Politiche per la famiglia Bindi.
Il provvedimento, ora alla Corte dei conti, abolisce la norma secondo la quale un bambino straniero adottato all'estero da una coppia italiana dovesse chiedere, al momento del suo arrivo in Italia (nonostante già in possesso di un cognome italiano) il permesso di soggiorno come qualsiasi cittadino straniero.
La circolare afferma che «la richiesta di un permesso di soggiorno per il minore, oltre a essere possibile fonte di disagio per le famiglie adottive, darebbe luogo a una duplicazione di adempimenti e a un conseguente appesantimento burocratico».
Infatti, il minore adottato, quando entra in Italia, ha già l'autorizzazione della Commissione per le adozioni internazionali e delle autorità consolari italiane all'ingresso e alla residenza nel territorio italiano e che per questo «valuta pienamente le ragioni di ordine e sicurezza pubblica».