Amnesty International ha giudicato un "piccolo ma significativo passo avanti"la richiesta formulata oggi dal Procuratore del Tribunale penale internazionale (Icc) ai giudici di questo organismo di emettere mandati di comparizione nei confronti di due persone sospettate di aver commesso crimini di guerra e crimini contro l'umanità nella regione sudanse del Darfur.
L'organizzazione per i diritti umani ha invitato il Procuratore a presentare ulteriori richieste di mandato di comparizione o di arresto nel più breve tempo possibile. Amnesty International ha sollecitato inoltre il Consiglio di Sicurezza dell'Onu a chiedere al governo del Sudan non solo di arrestare e consegnare all'Icc i due indiziati, se non si presentassero volontariamente, ma anche di introdurre e applicare le leggi necessarie per portare di fronte alla giustizia tutti i responsabili di crimini di guerra e crimini contro l'umanità commessi nel Darfur.
Ahmed Harun (ex ministro degli Interni) e Ali Muhammad Ali Abderahman (conosciuto anche come Ali Kushayb, uno dei leader delle formazioni paramilitari janjawid) sono accusati, tra l'altro, di omicidio, distruzione di proprietà, saccheggio, trasferimento forzato di popolazione, stupro, privazione della libertà, tortura, oltraggio alla dignità personale e ulteriori atti inumani.
Il mandato di comparizione per Ahmed Harun è, secondo Amnesty International, particolarmente significativo perche' si tratta del primo caso in cui l'Icc cerca di avviare un processo nei confronti di un ex esponente di governo e anche perche' conferma i legami tra il governo sudanese e le milizie janjawid, nonostante le smentite di Khartoum. La dimensione dei crimini commessi nel Darfur e' terribile: oltre due milioni di sfollati, almeno 85.000 morti e migliaia di donne stuprate.