La proposta della Commissione, sostenuta dall'Europarlamento, è di estendere al traffico dei velivoli il sistema di mercato dei gas serra. Sarà così possibile ridurre la Co2 del 46% entro il 2020.

La proposta della Commissione, sostenuta dall'Europarlamento, di estendere al traffico aereo il sistema di mercato delle emissioni di gas serra è stata presentata ufficialmente e inizia ora il suo iter. I trasporti aerei sono una delle fonti di emissioni di gas a effetto serra a più rapida espansione in Europa; includendoli nel sistema europeo di scambio delle quote di emissione (ETS) sarà possibile ridurre la quantità di CO2 prodotta del 46% entro il 2020 rispetto alle emissioni previste in assenza di ulteriori politiche.

Mentre le emissioni prodotte dai voli nazionali sono in diminuzione, quelle generate dai voli internazionali aumentano, compromettendo i provvedimenti adottati dall'UE per contrastare i cambiamenti climatici.Questa situazione è dovuta al fatto che i voli nazionali, contrariamente a quelli internazionali, rientrano nel protocollo di Kyoto. Dal 1990 in poi le emissioni connesse ai voli internazionali sono aumentate nell'UE dell'87%, a seguito della riduzione delle tariffe dei trasporti aerei e della scarsa attenzione per i costi ambientali.

Per dare un'idea delle dimensioni del problema, si pensi che una persona che effettua un volo di andata e ritorno tra Londra e New York genera più o meno le stesse emissioni che una famiglia europea media produce in un anno per riscaldare la propria abitazione. Includere il trasporto aereo nel sistema europeo di scambio delle quote di emissione rappresenta, quindi, il modo più efficiente in termini di costi e più efficace sotto il profilo ambientale per controllare le emissioni dei trasporti aerei.

La proposta della Commissione prevede di attribuire alle compagnie aeree quote annue negoziabili di emissioni di CO2. Alla fine di ogni anno esse dovranno scambiare una parte delle loro quote in proporzione alle tonnellate di CO2 emesse.In futuro il totale delle quote a disposizione delle compagnie aeree non potrà superare il livello medio delle emissioni (in tonnellate di CO2) prodotte nel periodo 2004-2006.

La direttiva garantirà parità di trattamento a tutti gli operatori aerei, siano essi comunitari o stranieri. A partire dal 2011 rientreranno nel sistema tutti i voli nazionali e internazionali effettuati tra aeroporti dell'UE e dal 2012 il sistema sarà esteso anche a tutti i voli internazionali in arrivo e in partenza dagli aeroporti dell'UE.

In questo modo si prevede che per il 2020 ogni anno sarà possibile risparmiare fino al 46% di CO2 rispetto allo scenario corrispondente allo status quo, per un totale di 183 milioni di tonnellate annue; a titolo di esempio, questa cifra corrisponde al doppio delle emissioni di gas serra prodotte ogni anno dall' Austria, tenuto conto di tutte le fonti di emissione.

I prezzi dei biglietti non dovrebbero variare molto, dato che le compagnie aeree possono ridurre le emissioni in diversi modi, soprattutto investendo in aerei e motori più efficienti e ottimizzando il proprio funzionamento. E' tuttavia possibile che il prezzo di un biglietto di andata e ritorno all'interno dell' UE aumenti di un importo compreso tra 1,8 e 9 euro entro il 2020.

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