"Bene la domenica, ma ora è necessario pensare subito al lunedì. Questo blocco ha ribadito l'esigenza di un intervento antismog che coinvolga non solo i sindaci e le Regioni, ma anche le istituzioni nazionali, il Governo.
Per far si che questo stop al traffico deciso dalla Regioni settentrionali non diventi la solita, inutile giornata di chiacchiere e buone intenzioni bisogna lavorare da subito per realizzare quelle azioni capaci di abbattere non solo le polveri sottili e i connessi rischi sanitari, ma in grado anche di affrontare a fondo il problema della congestione delle aree urbane".
Cosi Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente, commenta il blocco delle auto che ha conivolto ieri la pianura padana. Un blocco che in base a un sondaggio Legambiente - Ipr Marketing ha trovato il consenso degli italiani: più di 8 su dieci hanno infatti sostenuto che l'iniziativa è giusta.
Ma tornando alle azioni che l'associazione ambientalista si aspetta da lunedì, al primo posto - secondo Legambiente - c'è l'esigenza di un piano nazionale che renda la ristrutturazione e la riorganizzazione della mobilità urbana la prima grande opera pubblica del Paese.
Potenziamento del trasporto pubblico e della rete ferroviaria locale e metropolitana, promozione della mobilità sostenibile, interventi che disincentivino il trasporto privato e favoriscano quello collettivo, piste ciclabili, zone a traffico limitato, isole pedonali: sono solo alcuni degli interventi più urgenti promossi da Legambiente.
"Inoltre - aggiunge Della Seta - è necessario attribuire a un bene così limitato - lo spazio urbano - un valore di mercato adeguato, seguendo l'esempio delle altre grandi città europee che hanno applicato un ticket alle automobili che vogliono accedere a vaste aree della città. Londra e Stoccolma, ad esempio, in questo modo hanno ottenuto un 30% di diminuzione del traffico urbano e dell'inquinamento, un notevole miglioramento dell'efficienza del trasporto pubblico e, nello stesso tempo, hanno incamerato cifre non indifferenti di denaro da reinvestire nel trasporto pubblico. Un ciclo virtuoso che da noi stenta ad essere avviato".