Le recenti inondazioni in Mozambico destano preoccupazioni ai collaboratori SOS, anche se fino ad ora, tra gli interventi SOS, solo il Programma del Centro Sociale SOS è stato colpito gravemente.

Devastanti inondazioni stanno colpendo il sud dell'Africa, causando distruzioni e danni a decine di migliaia di persone. SOS Villaggi dei Bambini in Mozambico sta monitorando la situazione delle inondazioni nel paese, ed è costantemente in contatto con il direttore del Villaggio SOS di Tete, Maldonado Lino, e con il responsabile del Centro Sociale SOS di Tete, Lucas Simone.

La peggiore inondazione ha colpito infatti la regione centrale del Mozambico. Le piogge forti e persistenti cadute nel centro e nel nord del Mozambico nelle ultime tre settimane hanno fatto straripare i fiumi Zambezi, Chire e Riubuvwe nelle province di Tete, Manica, Sofala e Zambezia.

Al momento, secondo Tiago Nhangumele, direttore Nazionale SOS in Mozambico, gli effetti più devastanti delle inondazioni dello Zambesi si registrano a 400 km a est del Villaggio SOS a Tete, nella città di Mutarara. Anche gli altri Villaggi SOS di Maputo e Pemba non sono stati danneggiati, come pure il nuovo Villaggio SOS di Inhambane.

Il Villaggio SOS di Tete riceve i suoi rifornimenti d'acqua dal fiume Rubuvwe, un affluente dello Zambezi. Il Rubuvwe è straripato danneggiando solo le vicinanze e influendo sui livelli d'acqua dello Zambezi. Il Villaggio SOS è a circa 2 chilometri dal Rubuvwe, ma sorge su un'altura, perciò il rischio non è alto. Solo se la situazione peggiorasse ulteriormente il Villaggio sarebbe a richio sul fronte scorte d'acqua.

Il Centro Sociale SOS di Tete lavora a favore della comunità locale vicino al Villaggio SOS fornendo cibo. Sfortunatamente questo intervento a favore di 35 famiglie è stato bloccato: i tendoni con i rifornimenti sono stati spazzati via dall'inondazione.Alcune di queste famiglie, che oltretutto sono state danneggiate dall'inondazione, sono state spostate in luoghi più sicuri.

Dallo scorso dicembre le inondazoni in Mozambico hanno distrutto oltre 4600 case, 100 scuole e 4 ospedali e costretto a fuggire 46 500 persone, uccidendone 29. Molte strade principali e dozzine di strade secondarie sono sommerse dall'acqua, lasciando isolate molte comunità.

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