Un articolato cartello di organizzazioni si incontrano in assemblea con l'obiettivo di capire di più, discutere e progettare iniziative per smilitarizzare la politica italiana a partire dal ritiro delle truppe dall'Afghanistan. Teatro Colosseo, via Capo d'Africa , 5a - dalle 10 alle 17

MATTINA
dalle 10 alle 13,30 Presentazione: un''assemblea per saperne di più, per discutere, per progettare iniziative.
Alessandra Mecozzi - uff. internaz. Fiom-Cgil; CISDA.

L''Afghanistan visto da vicino: analisi e testimonianze sulla guerra, la società civile, l'economia, la lotta per la ricostruzione, la pace e la democrazia.

Intervengono:
Maryam Rawi (RAWA - Afghanistan); Emanuele Giordana (Lettera22); Maso Notarianni (Peacereporter); Leopoldo Tartaglia (dip. internaz.Cgil).Noi e la guerra: tavola rotonda su spese, missioni e basi militari; la questione Nato.Coordina: Nicoletta Dentico - giornalista.

Intervengono:
Alex Zanotelli, Tommaso Di Francesco (il manifesto); Cinzia Bottene (no Dal Molin-Vicenza), Piero Maestri (Guerre&pace); Tonio dell'Olio (Libera); Giulio Marcon (Sbilanciamoci).

POMERIGGIO
dalle 14,30 alle 17,00.
Forum di discussione: quali campagne, quali iniziative, quali impegni del movimento contro la guerra e per la pace (associazioni, organizzazioni, movimenti nazionali e locali).

Promuovono:
ARCI, ATTAC, ASSOCIAZIONE PER LA PACE, FIOM-CGIL, CISDA - ITALIA-RAWA, RETE LILLIPUT, DONNE IN NERO, CGIL-LAVORO SOCIETA', RETE 28 APRILE-CGIL, SdL INTERCATEGORIALE, GUERRE&PACE, COORDINAMENTO COLLETTIVI UNIVERSITARI; BEATI I COSTRUTTORI DI PACE, LIBERA, PAX CHRISTI, UN PONTE PER...

Adesioni:
Giovani Comunisti, Unione degli Studenti, Brescia social forum, gruppo Bastaguerra Milano, Comitato Fermiamo la guerra Firenze, Assoc. Utopia reale (Albano L.), Assoc. Obiettori non violenti, Ass. Liblab, Ass. Sinistra critica, Lunaria, Lettera22, Partito umanista, WILPF Italia, Coordinamento pace Cinisello Balsamo (MI), Circolo Boshi Rabuffo (TO), Assoc. culturale Punto Rosso (Jesi), Carta, Riva Sinistra Roma, Collettivo di Lettere e Filosofia - Firenze, Rete Studentesca Farfalle Rosse, Giovani Comunisti Roma, Statunitensi contro la guerra, Circolo Gramsci Prc Trieste.
Per adesioni: ass.afghanistan@libero.it

APPELLO
L'attacco lanciato dagli Stati Uniti nel 2001 contro l'Afghanistan è stato il primo atto della guerra globale permanente. Una guerra "contro il terrorismo" che ha provocato centinaia di migliaia di vittime, che si è estesa nel Medio Oriente e recentemente anche in Somalia, che minaccia Iran e Siria, che ha sconvolto il mondo rendendolo sempre più insicuro. Una guerra contro le popolazioni, che ha fallito tutti i suoi obiettivi, che ha usato e alimentato il terrore, una guerra di dominio, per l'accaparramento di risorse economiche. In Afghanistan la popolazione non è "più sicura", le donne non sono più libere, la produzione e il traffico di oppio è aumentato; oltre 50.000 sono finora le vittime.

Il disastro provocato nell'economia e nella società è sotto gli occhi di tutti: la popolazione è schiacciata tra i signori della guerra, che siano quelli sostenuti dagli Usa o i talebani. Non può nascere né crescere democrazia in una situazione di guerra permanente: per questo siamo a fianco di quelle parti di società civile democratica e laica che, in un paese distrutto, cerca di resistere alla guerra.Per questo chiediamo al Governo italiano di ritirare subito le truppe, di porre fine ad una missione militare, da tempo passata sotto il comando della Nato e pienamente inserita - con i rischi conseguenti - nella guerra "al terrore".

Per questo vogliamo, con questa Assemblea, lanciare una campagna di conoscenza, discussione, azioni, diffusa nei territori e nelle città per il ritiro delle truppe dall'Afghanistan. Una campagna che ridia voce e forza alle cittadine e ai cittadini, che rimetta al centro l'opposizione alla guerra, senza condizioni e in tutte le sue forme, che ridia la parola ai movimenti contro la guerra e per la pace.Anche per queste ragioni sosteniamo la lotta e la manifestazione nazionale del 17 febbraio indetta dai comitati di Vicenza contro la inaccettabile decisione dichiarata dal Presidente del Consiglio di consentire alla richiesta statunitense di un'altra base militare in quel territorio, ulteriore passo verso una politica di guerra, contraria all'art. 11 della nostra Costituzione, contraria al primo diritto umano fondamentale, quello alla pace.L'Italia non ha bisogno di più armi e di più basi militari, ma del contrario.

All'Italia e all'Europa chiediamo una politica internazionale realmente basata sul ripudio della guerra: solo questo può aiutare l'Afghanistan. L'Afghanistan ha bisogno di essere in pace e di essere sostenuto nella ricostruzione di una economia disastrata, l'Afghanistan ha bisogno che tutti coloro che sono contro la guerra nel mondo sostengano l'impegno a ricostruire la società di tutte le forze che da decenni si battono contro guerre e occupazioni, per poter decidere del proprio destino.

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