"E' positivo che i ministri siano riusciti a trovare un accordo unanime almeno sull'obiettivo del 30% di riduzione da proporre a livello internazionale, resta però un po'poco ambizioso il 20% di riduzione unilaterale europea che rischia di compromettere la leadership della Ue nella lotta ai mutamenti climatici". Così Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente commenta le decisioni emerse dalla riunione dei ministri dell'ambiente Ue a Bruxelles sugli impegni dell'Europa per la riduzione delle emissioni dopo il 2012. Polonia, Ungheria e Finlandia inizialmente si sono opposte al target del 20% proposto come posizione europea unilaterale dalla maggioranza degli Stati membri, e hanno chiesto il riconoscimento delle loro specificità nazionali nella "ripartizione degli oneri". Il Consiglio si è impegnato a tenere conto di queste richieste quando si tratterà di definire i criteri di ripartizione nazionale per i cosiddetti "burden sharing", per la fase post 2012. "E' di sicuro un bene - aggiunge Della Seta - che il governo italiano abbia sostenuto l'obiettivo più ambizioso, ora però questa buona volontà si traduca anche in un'applicazione nazionale decisamente più rigorosa che consenta al Paese una vera svolta nelle politiche energetiche".

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