Nell'Unione europea la quantità di rifiuti per persona ogni anno ammonta a circa 3,5 tonnellate e di questi 518 kg sono classificati come rifiuti solidi urbani. Solo dieci anni fa tale cifra ammontava a 460 kg. Sebbene il 33% dei rifiuti comunali venga riciclato e il 18% distrutto negli inceneritori, il 49% permane all'aria aperta e deve trovare una collocazione.

Il Parlamento europeo ha preso di petto la questione con l' esame e l'approvazione di due risoluzioni relative alla strategia tematica e alla proposta di direttiva quadro sui rifiuti. Nell'Unione europea non esistono standard minimi in tema di rifiuti e la quantità continua a crescere in media nei diversi paesi europei. I livelli di riciclaggio variano di molto negli Stati membri, passando ad esempio dal 28% al 53% per la carta o dal 21% al 70% per il vetro.

Come si può evitare questo trend pericoloso? Il Parlamento europeo sostiene una politica dei rifiuti basata su cinque priorità: prevenzione, riutilizzo, riciclaggio, riutilizzo dell'energia attraverso gli inceneritori e le discariche. Almeno il 50% della carta o dell'acciaio, il 43% del vetro e il 40% di metalli non ferrosi prodotti nell'Ue derivano da materiali riciclati. Il consumo d'energia si riduce di un quarto per ogni tonnellata di carta prodotta da carta riciclata, piuttosto che dal legno, mentre l'inquinamento atmosferico scende del 75%.

Ecco perché riciclare è così importante. Il riciclaggio aiuta a ridurre l'inquinamento e tutti noi possiamo contribuire a questo successo. Nella proposta di direttiva sui rifiuti, si predilige la prevenzione e si fissano obiettivi vincolanti per la produzione di rifiuti, incoraggiando il riutilizzo e il riciclaggio per ridurre drasticamente l'uso delle discariche o dello smaltimento. Nella relazione sulla strategia tematica, si chiede il divieto alle discariche di tutti i rifiuti riciclabili entro il 2020, oltre a invitare la Commissione europea a proporre misure concrete nella prevenzione dei rifiuti e sviluppare una serie di indicatori.

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