PARROCCHIE DA SOSTENERE
Bandierine per segnalare le opere finanziate con l'8 per mille, borse di studio, referenti e associazioni parrocchiali sono alcune delle «invenzioni» delle diocesi per incoraggiare i gesti di fraternità
Da Nord a Sud le mille iniziative delle comunità capaci di trasformare le offerte deducibili in lievito efficace di impegno e condivisione. Una scelta che si propone di far crescere la logica della corresponsabilità anche economica
Da Roma Laura Delsere
Natale nelle parrocchie italiane porta anche il segno del «sovvenire». A dicembre, mese decisivo per la raccolta delle offerte per i sacerdoti, prediletto dall'80 per centodei donatori, sono in crescita le parrocchie dove la corresponsabilità economica s'è guadagnata spazi e credibilità. Magari anche attraverso iniziative originali, cucite su misura della Chiesa locale e della sua storia. Un lievito sotterraneo, dicono i numeri del Servizio promozione Cei per il sostegno economico alla Chiesa, che fa uscire l'Offerta deducibile dall'ombra di una pratica familiare e individuale, magari consolidata, per farne segno comunitario. Nelle diocesi dov'è più estesa la rete di referenti parrocchiali, le offerte sono cresciute in un anno del 44 per cento o anche del 92 per cento, come ad esempio rispettivamente nella diocesi pugliese di Conversano-Monopoli e in quella toscana di Pitigliano-Sovana-Orbetello. Altre, come quelle di Lodi o Fermo, che da più tempo coltivano la formazione parrocchiale, vivono una crescita costante. L'annuncio locale del sovvenire funziona non solo perché punta sulla familiarità, ma per il coordinamento (dal vescovo ai parroci fino ai laici), e per gli stili originali di richiamo dei fedeli. «Quando nelle parrocchie inauguriamo un'opera finanziata dall'8 x mille la imbandieriamo con un'insegna - spiega don Orazio Lertora, incaricato diocesano per il sovvenire a La Spezia - Così i fedeli toccano con mano l'unità con la Chiesa italiana, e rispondono con l'Offerta per i sacerdoti, dalla propria parrocchia per tutte le altre». A Oppido-Palmi si vedranno i frutti del sovvenire approdato tra i giovani con un concorso a borse di studio, nelle scuole medie inferiori e superiori e nei gruppi parrocchiali giovanili. «L'abbiamo preparato in un anno, facendo confrontare i ragazzi con un tema delicato ma fondamentale come quello tra Chiesa e denaro. Hanno vinto la diffidenza e scoperto che l'Offerta per i sacerdoti è un dono ricambiato», spiega l'incaricato Walt er Tripodi. Altre diocesi sono andate incontro agli anziani. «Chi dona piccoli importi rinuncia più facilmente ad andare all'ufficio postale - spiega Adriano Valzania, incaricato diocesano di Forlì-Bertinoro -. Per questo con i referenti parrocchiali abbiamo creato un sistema di raccolta e versamento, magari mettendo noi quell'euro di imposta da pagare». Iniziative analoghe funzionano nelle diocesi di Benevento e di Alife-Caiazzo.
Nelle Marche invece la diocesi fermana ha "inventato" le associazioni parrocchiali: «Piccoli paesi, come Servigliano, hanno dato vita a gruppi di fedeli che con 5 euro al mese sostentano il clero italiano», spiega l'incaricato diocesano don Leandro Nataloni. «Così quest'abitudine del dono si comunica a macchia d'olio». La parrocchia è il luogo della familiarità, del passaparola efficace, dell'appello del parroco. «Con l'aiuto del vescovo e dei parroci, su 70 parrocchie della diocesi di Piazza Armerina oggi 50 hanno un referente parrocchiale - spiega l'incaricato Orazio Sciascia -. Abbiamo creato un'atmosfera di fraternità nel segno delle Offerte». «Formazione e semplificazione sono la chiave del rilancio delle Offerte deducibili - spiega Paolo Mascarino, responsabile del Servizio Cei per il sostentamento economico alla Chiesa -. E la parrocchia è il terreno ideale per far crescere entrambe. Le direttive dei vescovi di Collevalenza '98, che prevedevano la presenza di un referente per il sovvenire in ogni parroc- chia, cominciano a dare i loro frutti».
Avvenire, 24 dicembre 2004