"Il traffico di rifiuti pericolosi ha assunto dimensioni davvero allarmanti e l'operazione di oggi, la terza in pochi mesi, che ha individuato tra le rotte dei veleni anche la Siria, dimostra come il fenomeno stia diventando sempre più esteso e pericoloso coinvolgendo paesi dove è molto difficile il controllo del mercato del riciclo delle materie prime".
Così Roberto Della Seta presidente nazionale di Legambiente, commenta la maxi-operazione del NOE dei Carabinieri di Udine che sta interessando praticamente tutto il nord Italia.
Il traffico internazionale dei rifiuti nel nostro Paese è ormai diventato un business dai profitti così ingenti, che la Commissione parlamentare sui rifiuti lo ha paragonato alle tradizionali fonti di arricchimento mafioso, come il traffico di stupefacenti.
Basti pensare che in soli sei mesi, da Luglio 2006 ad oggi , nei porti italiani sono stati sequestrati ben 234 container diretti prevalentemente in Cina, che contenevano circa oltre 11mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e non.
Così come ricordato nell'ultimo rapporto annuale di Legambiente sull'Ecomafia, l'illegalità ambientale legata al ciclo dei rifiuti in Italia è in preoccupante crescita: nel 2005 ha totalizzato 4.797 infrazioni accertate dalle Forze dell'ordine (oltre 13 reati al giorno), con un incremento del 17,8% rispetto al 2004, e 5.221 persone denunciate o arrestate (oltre 14 al giorno).
Ed è aumentata anche la montagna dei "rifiuti speciali scomparsi", quelli cioè prodotti dalle aziende del nostro Paese e mai avviati alle forme di smaltimento legale: solo nel 2003 si sono perse le tracce di 18,8 milioni di tonnellate di scarti industriali.
"E' necessario mantenere alta la guardia perché sono poche ormai le regioni del nostro Paese escluse da questa ragnatela - ha aggiunto Della Seta - e garantire alle forze dell'ordine la massima collaborazione delle istituzioni e delle forze sociali.
Quello odierno è un altro successo realizzato grazie alla collaborazione tra Carabinieri e Agenzia delle Dogane che dimostra nuovamente l'efficacia del controllo serrato sulle merci in transito nelle aree portuali nella dura lotta alla criminalità ambientale".